Laura Picchi

manifesto con cui diciamo che lo Stato è ogni cittadino e proseguiamo la nostra battaglia per le vittime del potere‏


“Finché il sangue dei figli degli altri varrà meno del sangue dei nostri figli, finquando il dolore degli altri per la morte dei loro figli, varrà meno del nostro doloreper la morte dei nostri figli, ci sarà sempre qualcuno che potrà organizzare stragiin piazze, banche o stazioni, su treni o su aerei, con bombe o missili, con la certezza di rimanere impunito.  Noi dobbiamo diventare “familiari” di ciascuna vittima, per poter sostenere laricerca di Verità e Giustizia per loro con la stessa determinazione dei loro parentinaturali, ma con in più la nostra freddezza e competenza professionale che ciimpedirà di cadere nelle trappole che i responsabili costruiscono sulla scarsaconoscenza dei familiari naturali delle metodiche e degli strumenti con cui sirealizzano le stragi.Vedi, Mario, noi che diciamo di aver giurato di essere pronti a dare la vita per lasicurezza di ogni Cittadino, e che abbiamo così tanto bisogno della retoricadell’eroismo e della celebrazioni dei combattenti caduti in battaglia, senza maianalizzare con che animo e con quali motivazioni e da che parte essi stesserocombattendo, e se fosse più o meno giusto ciò per cui combattevano, comepotremo essere ancora credibili in questa rivendicazione presuntuosa di coraggio e di eroismo se non siamo disponibili non dico a mettere in gioco la vita, ma neppure la sicurezza di un posto, una poltrona, un grado ed una carriera, o la stessa serenità delle nostre famiglie, di fronte alle criminali ingiustizie che si compiono davanti a noi con la pretesa dell’impunita’ e del nostro complice ed omertoso silenzio?Certo, noi abbiamo dato molto e pagato già molto, ma è proprio per regalare ainostri figli almeno il senso della dignità di ciò che li abbiamo costretti a pagare a assieme a noi, quello che oggi può dare senso a quanto abbiamo messo in giocofinora e che abbiamo perduto.Forse abbiamo diritto di ritirarci, ma allora dobbiamo archiviare anche la nostrapresunzione di maggiore nobiltà rispetto ai nostri comandanti, ai funzionari diapparato, ai politici ed ai pezzi delle istituzioni che collusero con la devianza, ai più pavidi tra i colleghi che ci lasciarono soli, ai cittadini che pur consapevoli delrischio delle nostre battaglie non ci hanno mai pienamente accolto e riconosciuti.Se ci ritiriamo ora non siamo migliori di loro, perché come ciascuno di loroavremmo messo un limite ai prezzi che siamo disposti a pagare, ed allora quelleaffermazioni così orgogliose con cui dicevamo “costi quello che costi” nonavrebbero più senso.Io ho solo bisogno di sapere, e di saperlo ora, se dovrò essere solo nella miaricerca o se saremo ancora insieme, anche se sono perfettamente cosciente chequello che ti sto chiedendo e’ di dare un calcio ad una serenità faticosamentericonquistata, forse, e di mettere in gioco la vita, e Dio non voglia, la sicurezzaanche dei nostri cari. Sei libero di scegliere, ma non di tergiversare ancora, amico mio. Mario Ciancarella riprese a lavorare con Sandro marcucci e terminarono la loro controinchiesta sulla strage di Ustica che sta al link:http://www.strageustica.altervista.org/IMPOSSIBILE%20PENTIRSI%20ebook.pdfLaura Picchi Associazione antimafie Rita Atria