Laura Picchi

CRONACA PROCESSO OMICIDIO ROSTAGNO APPELLO DI OGGI


Da una decina di minuti il consigliere relatore giudice Murgia ha ripreso la lettura della relazione processuale - Corte di Assise di Appello PalermoRelazione terminataIl procuratore generale anticipa la richiesta di rinnovare l'istruttoria e dichiara il deposito di una consulenza che dimostra - perizia Dna - che l'A18, ossia l'impronta genetica ritrovata sulla canna di fucile trovata sul luogo del delitto, assimilabile al 96 per cento a un parente dell'imputato condannato Vito Mazzara, non è di un familiare dell'imputato o almeno non è di quei familiari, uno zio e un nipote, del Mazzara dei quali si è fatto riferimento nel corso del processo di primo grado. La consulenza per quel poco che si è saputo ha riguardato questi soggetti e anche i loro consanguinei. La circostanza, aggiungo io, non è nuova perchè in sentenza i giudici della Corte di Assise di Trapani avevano già scritto che l'impronta semmai poteva appartenere a un familiare , un familiare mai identificato per essere un incensurato, quindi fuori da ogni sospetto,e che su incarico del Vito Mazzara avrebbe avuto solo il compito di custode quell'arma.RINO GIACALONERinvio al 15 luglio per richieste istruttorieMaddalena Rostagno Audio dell'udienza di ieri, 20.06.2016
Processo d'appello per l'omicidio di Mauro RostagnoPalermo, 20/06/2016www.radioradicale.it