Laura Picchi

caso scieri articolo il tirreno 13 maggio 2019


«Dall'autopsia su Scieri arriveranno le risposte sui fatti di quella notte»Pisa. «È una decisione amara ma necessaria per l'affermazione della verità sulla sua morte». Così l'associazione "Giustizia per Lele" commenta la decisione della procura di Pisa di disporre l'autopsia sul corpo di Emanuele Scieri, il parà di Siracusa trovato morto il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa a soli 26 anni di età. «Sono trascorsi venti anni da quel giorno in cui, ai piedi di una torretta posta all'interno della caserma gamerra di Pisa, Emanuele Scieri perse drammaticamente la vita - ricorda l'associazione -. Abbiamo sin dal primo momento richiesto la verità e urlato giustizia. Emanuele venne ucciso nel modo più ignobile: vittima di atti violenti e non da povero suicida come si provò a inscenare e sostenere. Un ragazzo chiamato a svolgere il suo dovere, ovvero quello di servire lo Stato, e da quello Stato abbandonato e umiliato per troppi e lunghi anni». «Grazie alla lotta combattuta nel suo nome è stata istituita una commissione parlamentare d'inchiesta - prosegue l'associazione - che ha lavorato con serietà, impegno e dedizione, consegnando il proprio lavoro alla procura che ha riaperto il caso mostrando attenzione e autorevolezza nel trattare la vicenda e il lavoro posto in essere grazie all'ausilio e supporto delle autorità competenti». «Riesumare il corpo di Emanuele - conclude l'associazione - è quanto di più doloroso si possa oggi immaginare, per noi e soprattutto per la famiglia Scieri, ma è l'ultimo sacrifico che chiediamo al nostro caro amico auspicando che possa ancora raccontare cosa accadde quella notte nella caserma e consentendo di aggiungere un ulteriore tassello verso l'affermazione del diritto alla verità e giustizia. Diritto, questo, che sentiamo sempre più prossimo». --13 maggio 2019 sez.