Laura Picchi

Dal Tirreno di Pisa 23 novembre 2019 caso scieri consegnata ctu in procura a Pisa


pisa. È stata depositata in Procura la consulenza della professoressa Cristina Cattaneo sui resti di Emanuele Scieri, il parà trovato morto il 16 agosto 1999 alla base della torre di asciugatura dei paracadute nella caserma Gamerra. È l’ultimo atto dell’inchiesta che ora vedrà la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini ai tre indagati per omicidio volontario in concorso e all’ex comandante della Folgore dell’epoca, Enrico Celentano, per false informazioni al pm e favoreggiamento. Dirimente sarà la risposta al quesito se le fratture riscontrate sul corpo di Scieri siano state capaci o meno di causare un decesso istantaneo. O se Emanuele poteva essere salvato con un soccorso immediato. Secondo un consulente degli indagati, il parà nell’impatto con il suolo si fratturò l’osso del collo e la morte fu immediata. Una decesso istantaneo farebbe ipotizzare il reato come omicidio preterintenzionale, già prescritto. Una morte arrivata dopo ore, causata dai mancati soccorsi degli autori degli atti di nonnismo, darebbe credito alle contestazioni della Procura. I tre indagati per omicidio volontario in concorso, Alessandro Panella (indagato anche dalla Procura militare di Roma che contende l’inchiesta a Pisa, ndr), Andrea Antico e Luigi Zabara, vivono tra Cerveteri, Frosinone e Rimini. Gli avvocati Tiziana Mannocci e Marco Meoli difendono Panella; Andrea Di Giuliomaria e Mariateresa Schettini assistono Zabara. Secondo l’accusa i tre dopo aver fatto spogliare e picchiato Scieri, lo avrebbero obbligato a salire sulla torre di asciugatura e poi fatto pressione con gli scarponi sulle nocche delle dita. La caduta da cinque, sei metri ebbe lesioni mortali con un’emorragia interna letale. —