Laura Picchi

Appello di "Giustizia per Lele" «Vogliamo essere parte civile»


Appello di "Giustizia per Lele" «Vogliamo essere parte civile»pisa. L'associazione "Giustizia per Lele" chiede di poter essere ammessa come parte civile nel processo sulla morte di Emanuele Scieri, il parà trovato senza vita il 16 agosto nella caserma Gamerra.«Il 15 febbraio si terrà a Pisa l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio a carico di 5 imputati nell'ambito della morte del giovane parà siracusano Emanuele Scieri ucciso il 13 agosto del 1999 all'interno della caserma Gamerra - si legge nella nota -. Come associazione "Giustizia per Lele" saremo a Pisa il 15 febbraio per chiedere di poter essere parte di questo procedimento, speranzosi che la nostra richiesta possa essere accolta. Abbiamo chiesto verità e giustizia per Emanuele Scieri in tutti questi 21 anni. Abbiamo lottato nel suo nome e nel nome della giustizia. Siamo fiduciosi che la nostra richiesta troverà in questo tribunale accoglimento e poter dire a testa alta: siamo parte di questo processo. Ventuno anni addietro Pisa ci accolse durante una grande manifestazione che attraversò la città e giunse sino alla Procura. Eravamo giovani ragazzi turbati dalla perdita di un amico morto in circostanze più che misteriose. Solo uno striscione tra le mani, uno striscione con su scritto: Giustizia per Lele».A distanza di ventuno anni l'associazione annuncia di salire a Pisa «da uomini e donne con la maturità che solo il tempo è in grado di rafforzare. Saliremo a Pisa nel nome di Emanuele Scieri e del suo assurdo sacrificio. Saliremo a Pisa portando con noi gli occhi dei tanti ragazzi incontrati in questi anni nelle scuole che hanno fatto tesoro delle nostre parole, che hanno ascoltato la storia di Emanuele comprendendo ancor di più cosa sia la prepotenza, l'arroganza e la viltà. Saliremo a Pisa perché senza "Giustizia per Lele" non ci sarebbe mai stato un processo e per questo pretendiamo di poter essere parte civile. Il conflitto di giurisdizione venutosi a creare tra la Procura di Pisa e la Procura Generale Militare verrà risolto a breve ma nel frattempo continuiamo a fare il nostro dovere, a mantenere la nostra promessa di verità e giustizia per Emanuele Scieri. Continueremo a farlo come sempre abbiamo fatto: a piccoli passi ma senza mai fermarci». --© RIPRODUZIONE RISERVATA