Laura Picchi

memoria per un amico di mario ciancarella


MEMORIA PER UN AMICO Io credo che la civilta' di un Paese si misuri sulla sua capacita' e volonta' di fare luce sui crimini commessi sul territorio, e di fare Verita' per rendere Giustizia alle vittime, anche a costo di colpire quei responsabili che si fossero annidati e mimetizzati in ruoli e divise istituzionali e amministrativi. La vicenda della morte di Sandro Marcucci e Silvio Lorenzini nega la possibilita' di riconoscere questo semplice principio al nostro disgraziato Paese. Ma questo per quanto possa indignarci non deve stupirci o sorprenderci. Ci sono schiaccianti evidenze puntualmente documentate che neela vicenda di andro e Silvio si sia trattato di un delitto realizzato con un attentato al velivolo (e lo stiamo gridando in tanti e da tanto tempo) che una qualsiasi istituzione di garanzia avrebbe gia' dovuto intervenire da tempo per chiarire, accertare le eventuali responsabilita', individuarne e perseguirne gli attori esecutivi e dispositivi. Niente di tutto questo sta accadendo, e quando si avesse la ventura di trovarsi di fronte ad una Commissione Stragi (come a me e' accaduto nel 1995) si potrebbe anche trovare un Presidente pilotato che corre a rintracciare nella tua relazione la "deposizione" di Lorenzini per affernare: "Lo diceva anche il passeggero che fosse lo stesso Marcucci a dire che il vento li stava tirando giu'". Della documentazione poderosa dei CC, della Commissione stessa e dei testimoni da cui risultava che "vento non ce n'era, tranne leggeri bave da Sud Ovest" a quel presidente importerebbe nulla, come allora nulla importo'. D'altra parte potrebbe trattarsi dello stesso Presidente che di fronte alla foto del cadavere di Puglisi, appeso a un ramo ma con i piedi ben piantati al suolo e le ginocchia piegate sotto il corpo riteneva di poter affermare con sfrontata supponenza: "Che si sia trattato di un suicidio e' certo, perche' oltre agli accertamenti del Magistrato era nota la sua condizione di forte depressione". Cose rivoltanti. Ma la documentazione predisposta per la Commissione e' li', agli atti Parlamentari di questo Paese, a testimoniare ancor prima che la nostra determinazione la assoluta sciatteria umana edx istituzionali di tanti, troppi parlamentari. Torna allora l'annosa domanda: perche' di tale e tanta ostinazione negazionista e ostentazione di cialtroneria di fronte a scellerati delitti? La risposta e' che non bisogna disturbare il manovratore ed i suoi gabellieri. Ed i servi di oggi non sono meno ignobili di quelli di ieri, anche se certamente oggi ci appaiono piu' raffazzonati e piu' volgari, politicamente parlando, di quanto non apparissero ieri. Beh la classe andreottiana non era certamente acqua. Allora cari amici e compagni di ventura non resta che continuare in questa vera battaglia di civilta' per Sandro, Silvio ed ogni altra vittima senza Verita' e senza Giustizia, per spalancare un giorno, quale esso sia e quando sara' possibile, i coperchi di quelle pentole ove ribolle lo scempio della svendita di sovranita' e di dignita' di questo disgraziato Paese. Oggi gli improbabili neo-statisti che ci governano, in nome e nella memoria di Craxi e della sua pratica del potere, potrebbero anche chiamarsi fuori dalla antica consociazione al silenzio. Ma non lo fanno non possono e non vogliono farlo perche' in nome della stessa sudditanza servile di un tempo sono impegnatissimi a costruire nuove condizioni e nuovi scenari di guerra, e non sanno ne' saprebbero coniugare nuovi percorsi di pace o con strumenti pacifici, che solo nella Verita' e nella Giustizia si rendono evidenti e praticabili. Cosi' e' (e non vi sembri un diversivo dal tema di questa memoria per Sandro e per Silvio) l'ultima vicenda e dichiarazione in cui il nostro leader di Governo auspica l'entrata in Europa dello Stato di Israele, senza dire una sola parola sugli affari di sempre maggiore rilevanza che nel frattempo il nostro Paese intrattiene con l'Iran che ne minaccia l'esistenza. Questo vuol solo dire che l'entrata di Israele in Europa e' ritenuto l'unico strumento di legittimazione per una doverosa e dovuta azione armata contro l'Iran successivamente al suo primo atto di ostilita' contro Israele quando fosse divenuto membro effettivo dell'Europa. Solo l'impiego della forza e la falsita' ideologica sparsa a piene mani, in nome del libero e selvaggio mercato, potrebbero dunque motivare interventi che la civilta' umana imporrebbe invece gia' ora, ma su un piano pacifico ed internazionale condiviso, come gia' lòa condizione nota delle persecuzioni ebraiche ad opera del nazismo avrebbero esigito ben altra capacita' di denuncia ed intervento delle cancellerie internazionali e vaticane. Un libero e selvaggio mercato dove invece si interviene solo violentemente per tutelare rendite di posizione ed interessi e per lucrare profitti. E questo accade di nuovo proprio nel tempo in cui si dichiara la sconfitta e la morte delle ideologie! Avrete notato che nella ultima pubblicita' dell'ENI e' riemersa, storpiata, una antica parola "blasfema" del socialismo: "Internazionalismo", storpiato in "internazionalita'" e finalizzato non alla liberazione di popoli oppressi ma al nostro fabbisogno: "per portarvi energia" afferma infatti quella pubblicita', inutilmente accostata ad altre parole come rispetto (che rimangono vuote,allo stesso modo con cui si usa il termine di "legalita'", se non definite: rispetto di chi, di che cosa, e di quale idea di democrazia e di civile umanita'). E' solo riuscendo a rimanere vigili su tutti i possibili passaggi della devianza autoritaria del nostro sistema politico e delle regole della nostra civilta' costituzionale, che avra' senso fare memoria di questi servitori della Giustizia, come Sandro, caduti per mani assassine. Diversamente ci rinchiuderemmo in uno sterile ricordo che non si fa memoria ed attualizzazione. Ebbene la lotta per Sandro e tutte le vittime o riusciamo a coniugarla con una visione critica e ad ampio raggio del nostro sistema di potere e di poteri, o non la vinceremo mai. E' infatti solo quando Sandro ha imparato ad amare questa nostra Costituzione offesa e violata che si e' liberato di antichi vincoli di ingiustificata soggezione gerarchica e ha saputo ricollocare il senso della disciplina e dell'obbedienza nella nuova ottica democratica che il Movimento dei Militari andava sviluppando nella costante rivisitazione del dettato e dello spirito della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Lotta di Liberazione dal Nazifascismo. E ' solo guardando oltre la sua morte che sapremo, come Sandro, alzare la voce per affermare a schiena dritta di fronte ai potenti "Non ti e' lecito", anche correndo il rischio di mettere in gioco la nostra vita e la nostra pelle. Per questo sono infatti fiero di appartenere alla Associazione Antimafie ed Antifascista Rita Atria, condividendo con le meravigliose persone che vi militano una attenzione alle persone ed alle vicende che ci e' dato di vivere che non si fa esclusiva autoreferenzialita', rincorsa di potere e ricerca di sicurezze effimere quanto potenzialmente complici della criminalita' che si intenderebbe denunciare. Certo questo rendera' piu' difficile riuscire ad avere udienza nelle ovattate stanze del potere insofferenti ad ogni critica, ma sara' anche la nostra forza. Sandro non e' morto per imperizia o per condizioni avverse, ma per una lucida scelta di vivere la civilta' democratica e costituzionale che gli era stata proposta. Non possiamo essere da meno. Un abbraccio a tutti. Mario Ciancarella