Il Diario di Sangel

Un bacio e un saluto.. che non sono riuscita a dare di persona


Quando viaggio in treno mi predo a guardare fuori dal finestrino. Stare a fissare il paesaggio che cambia per tutto il tempo se potessi. Mi incanto ad immaginare quello che succede al di là delle finestre delle case che vedo. Penso a quante vite in questo momento si stanno muovendo, quante persone stanno litigando, quanti dormono. Quanti mangiano o giocano. Quanti stanno male e quanti non ce la fanno. Quanti stanno in attesa di una soluzione ai loro problemi e quanti stanno contando i giorni che li dividono dalla fine. E quante di quelle persone che sono là fuori, che corrono, che litigano, che giocano o dormono lo sanno? Nessuno di loro sa che poche ore fa una mia cara e piccola amica non ce l'ha fatta. Quel male che, nonostante tutto, non le aveva tolto il sorriso e la voglia di giocare, ha finito la sua corsa e ha smesso di far correre anche lei. Io non sono credente e non me la immagino che corre in un bel prato verde. Mi mancherà tanto ma sono felice che abbia smesso di soffrire e di litigare con la mamma che non la lasciava disegnare perchè s toglieva la flebo. Mi piacerebbe che tutte quelle persone che corrono, là fuori ora, si rendessero conto che non va mai dato nulla per scontato.