sangiovanni.desio

Tante questioni, proviamo ad affrontarle! (1) VIA STELVIO: vero quanto scritto, bisogna però valutare la numerosità di questi casi: prendiamo un Seregnese che lavora a Limbiate; è così probabile che una volta superato l'ospedale faccia già un lungo e faticoso serpentone tra le via Pallavicini, Castelli (con un dosso), Kolbe, Dolomiti (altro dosso), Risorgimento, Cacciatori per poi dover aspettare che qualche anima pia da Binzago (perchè a quel punto si trova anche quel traffico lì) e poi da destra lo faccia passare allo stop? Già oggi probabilmente conviene starsene in mezzo al traffico della via per Binzago piuttosto che venire a "disturbare" nel quartiere (che tra l'altro in ora di punta non è proprio deserto e non si ha strada libera davanti). Se poi si costringe il seregnese ad allungare il giro in via Stelvio, sarà ancor più disincentivato a farlo! Questa traspare essere la "filosofia" di fondo del piano per il quartiere: ridurre il traffico di attraversamento in zona bolagnos dirottandolo sulle vie più esterne e scoraggiandolo. Si dice che "il traffico è come l'acqua: dove trova, va!", bisogna comunque vedere se nelle varie ramificazioni che "ci interessano" arriva un'onda di piena o solo un rigagnolo. In teoria in questo dovrebbero aiutare ed aver aiutato i rilievi statistici di traffico che sono stati effettuati. (2) VIA MONTE BIANCO: è corretto ritenere che il traffico da via Ferravilla verso il Boschetto che attualmente passa da via Spluga o da via Di Vittorio, interesserà il tratto più occidentale di via Monte Bianco. Anche in questo caso bisogna capire di quali volumi di traffico stiamo parlando, dato che il Boschetto ha poche attività commerciali o industriali ed ha carattere prevalentemente residenziale (cioè si tratta per lo più di alcuni residenti). (3) Comunque sono tutte anche in questo caso preoccupazioni legittime e indicazioni importanti. Grazie per il commento! Ad esempio è interessante e da approfondire la "ri-apertura" VIA DON MILANI nel tratto prospicente la Casa Saveriana.