Blood black&white

27^ 2012-2013: Napoli - Juventus 1-1


La gara chiave per lo scudetto termina in parità, con la capolista che mantiene 6 punti di vantaggio, con in più lo scontro diretto favorevole. Le reti nel primo tempo: apre Chiellini, protagonista di parecchi scontri con Cavani, pareggia Inler
NAPOLI: De Sanctis - Campagnaro, Cannavaro, Britos (46' Dzemaili) - Maggio, Behrami, Inler (84' Armero), Zuniga - Hamsik - Cavani, Pandev (66' Insigne). All. Mazzarri.JUVENTUS: Buffon - Barzagli, Bonucci, Chiellini - Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio (90' Padoin), Peluso - Giovinco (73' Matri), Vucinic (85' Pogba). All. Conte.ARBITRO: Orsato di Schio.RETI: 9' Chiellini, 42' Inler.NOTE: Terreno in buone condizioni. Ammoniti: Vidal, Behrami, Cavani, Zuniga, Cannavaro, Peluso. Espulso il dirigente del Napoli Bigon per proteste. Recupero: 1' e 3'NAPOLI - La Juve è tanta, forse troppa. Troppa per il Napoli e per il campionato. Potrebbe vincere anche stavolta, non rischia quasi mai di perdere e ottiene un pareggio che vale un bel po' di futuro, lasciando ai bianconeri 6 punti di vantaggio da gestire in undici giornate. Tante ne mancano alla fine di un campionato che molto probabilmente la Juventus rivincerà. Con pieno merito.Non è stato uno spettacolo di esattezza, Napoli-Juve, ma di emotività. Gli sfidanti hanno cercato di accendere la gara in ogni modo, procedendo a fiammate, a scatti poderosi ma effimeri; molto più solida la Juventus, più robusta di nervi e struttura fisica, migliore per ordine tattico e capacità di colpire. Il Napoli è andato sotto colpito da Chiellini di testa, ha pareggiato con un bel tiro occasionale e fortuito di Inler (c'è stata una deviazione a ingannare Buffon), poi ci si è messo pure l'arbitro Orsato: non ha visto un rigore su Lichtsteiner, una tirata di capelli di Chiellini a Cavani e soprattutto una gomitata di Cavani a Chiellini, autentico raptus da espulsione. A squadre invertite, le polemiche continuerebbero fino alla fine dei tempi.Con il Napoli in dieci, la Juve ne avrebbe  probabilmente fatto un sol boccone. Ma anche così l'ha spolpato non poco, lasciandolo sfogare ma concedendogli pochissimo: il pareggio è giusto, né all'andata né al ritorno Mazzarri è venuto a capo di Conte. Il nervosismo dell'evento, cominciando dal pullman juventino accolto a sassate dagli ultrà avversari e proseguendo con un'esplosione di petardi assordanti per novanta minuti più recupero, non ha scosso per niente i campioni d'Italia, sempre più vicini al loro scudetto numero 29. L'unica, vera insidia che potrebbe profilarsi all'orizzonte è la Champions League, a partire dai quarti di finale, perché non è facile vivere con la medesima intensità l'Europa e il campionato, ed è molto dispendioso. Però il margine sul Napoli e sugli altri è ampio, così come la capacità di gestire le situazioni. La trappola del San Paolo non ha funzionato, la tagliola non è scattata. E la lepre bianconera continua a correre.