SANGUEMISTO

pesce cieco


La voglia di scrivere non c'è e soprattutto non ho voglia di scrivere di me, come quando un pescatore va a pesca: si siede sulla seggiola, prende la canna, lancia la lenza e aspetta. Aspettare è un grande esercizio di pazienza e la pazienza è la grande virtù che mi manca.Lancio dentro di me questa grande esca che provoca emotività ma tutto si mischia in modo disordinato e se dovessi riportare in parole il tutto verrebbe qualcosa di assolutamente incomprensibile. Ultimamente ho scoperto che per scrivere ho bisogno di musica in sottofondo e siccome a casa ho tolto il collegamento internet e  posso scrivere solo da lavoro, come faccio senza l'atmosfera? In queso preciso momento sono sola in ufficio, la radio è accesa ma su radiotre  stanno solo parlando.Ecco, è partita una musica balcanica, e sento tirarela lenza. Mi alzo in piedi e con forza cerco di tirare fuori ciò che ha abboccato ma tira, tira,  tira e il filo si spezza. Niente.... il grande pesce cieco che abita il mio stomaco è riuscito di nuovo a scappare.Lo stomaco, un grande mare in tempesta oun calmo lago d'acqua dolce di montagna,un fiume in piena che travolge ogni cosa,un bicchiere d'acqua mezzo vuoto o mezzo pieno con cui fare i conti....e quel maledetto essere acquatico che nuota nel buio senza mai farsI prendere. Prima o poi metterò due dita in gola per vomitarlo nel cesso.