SANGUEMISTO

uomo contemporaneo


Questa città non riesco ancora a metabolizzarla. La metropolitana mi fa pensare ai gironi dell'inferno e i viaggiatori sono le anime in pena che scendono sempre più giù. Certo,  un inferno moderno visto che per scendere ci sono le scale mobili ma è pur sempre un inferno. Il grigio e il nero prevalgono e poi l'assenza di luce naturale e l'aria umida tipica del sottosuolo che tiene sospesi gli odori sgradevoli rende l'ambiente adatto a un remake.La gente cammina in file disordinate e osservando le facce capisco che la maggior parte sono abituati se non programmati alla metro. Mi sento una cavia non nata in laboratorio appena messa in gabbia.Diventerò come le altre? Mi abituerò alla luce artificiale e a queste file penose?Il nuovo lavoro ancora non so se mi piace e i colleghi danno poca confidenza ma è tutto nella prassi.L'uomo moderno è munito di un'armatura invisibile che è tutta concentrata negli occhi e nella bocca. Quando ci si toglie l'armatura gli occhi e la bocca assumono un'espressione diversa fateci caso.Ho scritto uomo moderno? Forse è meglio dire uomo contemporaneo mi sembra più adatto.Mentre ero in ufficio mi sono chiesta dove lavorava Naomi...  Forse sfogliando l'agenda riuscirò a scoprirlo e magari lavora ancora nello stesso posto.Lo so questa storia di Naomi sta diventando un'ossessione ma ormai ci sono dentro e la voglia di saperne di più aumenta di giorno in giorno. Forse c'è una ragione nella ricerca che ancora non so.L'importante è non mettersi nei guai.