Riprendo il concetto formulato qualche tempo fa dalla mia amica Silvia:“Siamo fatti di luce e di ombra. E, a volte, le nuvole oscurano il sole…”Ciò significa che ogni cosa possiede intrinsecamente una nera ambiguità, nella quale spesso si celano i più vergognosi difetti (nascosti dal buio). La luce illumina e dona visibilità al nostro aspetto migliore. Ci rende giudicabili dagli altri…ma, allo stesso tempo, crea l’ombra (regno del caos…dove il negativo trova spazio per manifestarsi, favorito dall’invisibilità)Addirittura, quando la luce è del tutto assente, il lato oscuro avverte la tentazione di fare del male a proprio piacimento. Dipende dal livello di purezza di ognuno di noi. In passato, si temeva la notte perché grazie ad essa gli individui malvagi avevano la possibilità di agire indisturbati, nell’anonimato (poi, alla luce del giorno, mostravano una faccia del tutto insospettabile).Il lato oscuro presente nell’Io personale (vedi post n. 5) è poco pericoloso, legato all’esclusiva sopravvivenza individuale a discapito dei più deboli. Per esempio, una leonessa che uccide e divora una preda non lo fa per pura cattiveria ma per esigenze alimentari (anche se nei suoi occhi compare la ferocia). Per garantire continuità vitale, quindi, è giusto che sia così.Credo, invece, che il vero e proprio “lato oscuro” sia riconducibile all’immateria, alla non-vita, e si annida nei meandri dell’Io superiore (l’anima). Esso, non avendo una propria dimora (a differenza dell’Io essenziale, rappresentato dalla vita stessa) cerca in tutti i modi di annullare, di accanirsi contro il suo opposto sopracitato.In un essere umano, l’azione del lato oscuro può essere duplice:· Rivolta all’esterno (violenza, perversione, prevaricazione, ecc…).· Verso se stessi (desiderio di sottomissione, autodistruzione, autolesionismo, ecc…).Per il momento, non ho altro da aggiungere. Ho deciso di trattare questo argomento perché, durante l’attuale percorso, sto duramente scontrandomi con il mio lato oscuro autodistruttivo (affiorato in superficie mai come adesso). Il problema è determinato dal vuoto decisionale e dalla conseguente difficoltà di mantenermi economicamente. Mi paragono ad una bestia braccata, entrata stupidamente dentro ad una gabbia da cui non riesce più ad uscire. Sono talmente teso da avventarmi su chiunque si avvicini alle sbarre.Ciò sta compromettendo notevolmente la mia vita personale e sociale…colgo l’occasione per scusarmi pubblicamente con tutte le persone che subiscono (o hanno subito) l’influenza negativa, diretta e indiretta, del mio lato oscuro.MotaatoM
IL FANTOMATICO LATO OSCURO
Riprendo il concetto formulato qualche tempo fa dalla mia amica Silvia:“Siamo fatti di luce e di ombra. E, a volte, le nuvole oscurano il sole…”Ciò significa che ogni cosa possiede intrinsecamente una nera ambiguità, nella quale spesso si celano i più vergognosi difetti (nascosti dal buio). La luce illumina e dona visibilità al nostro aspetto migliore. Ci rende giudicabili dagli altri…ma, allo stesso tempo, crea l’ombra (regno del caos…dove il negativo trova spazio per manifestarsi, favorito dall’invisibilità)Addirittura, quando la luce è del tutto assente, il lato oscuro avverte la tentazione di fare del male a proprio piacimento. Dipende dal livello di purezza di ognuno di noi. In passato, si temeva la notte perché grazie ad essa gli individui malvagi avevano la possibilità di agire indisturbati, nell’anonimato (poi, alla luce del giorno, mostravano una faccia del tutto insospettabile).Il lato oscuro presente nell’Io personale (vedi post n. 5) è poco pericoloso, legato all’esclusiva sopravvivenza individuale a discapito dei più deboli. Per esempio, una leonessa che uccide e divora una preda non lo fa per pura cattiveria ma per esigenze alimentari (anche se nei suoi occhi compare la ferocia). Per garantire continuità vitale, quindi, è giusto che sia così.Credo, invece, che il vero e proprio “lato oscuro” sia riconducibile all’immateria, alla non-vita, e si annida nei meandri dell’Io superiore (l’anima). Esso, non avendo una propria dimora (a differenza dell’Io essenziale, rappresentato dalla vita stessa) cerca in tutti i modi di annullare, di accanirsi contro il suo opposto sopracitato.In un essere umano, l’azione del lato oscuro può essere duplice:· Rivolta all’esterno (violenza, perversione, prevaricazione, ecc…).· Verso se stessi (desiderio di sottomissione, autodistruzione, autolesionismo, ecc…).Per il momento, non ho altro da aggiungere. Ho deciso di trattare questo argomento perché, durante l’attuale percorso, sto duramente scontrandomi con il mio lato oscuro autodistruttivo (affiorato in superficie mai come adesso). Il problema è determinato dal vuoto decisionale e dalla conseguente difficoltà di mantenermi economicamente. Mi paragono ad una bestia braccata, entrata stupidamente dentro ad una gabbia da cui non riesce più ad uscire. Sono talmente teso da avventarmi su chiunque si avvicini alle sbarre.Ciò sta compromettendo notevolmente la mia vita personale e sociale…colgo l’occasione per scusarmi pubblicamente con tutte le persone che subiscono (o hanno subito) l’influenza negativa, diretta e indiretta, del mio lato oscuro.MotaatoM