Perché è così difficile decidere qualcosa che ci riguarda?Semplice, la nostra volontà è indiscutibilmente corrotta dal giudizio altrui. Spesso, siamo noi stessi a privarci di una decisione utile ancor prima di un eventuale commento esterno, pensando: “…è meglio di no…gli altri mi prenderebbero per matto/a o per un incompetente…”.Indossiamo tante maschere, una per ogni situazione e per ogni interlocutore. Recitiamo la parte del bravo marito/moglie, dell’efficiente dipendente, del gentile vicino di casa, del simpatico commerciante, dell’amico comprensivo (che, magari, neppure ascolta), del rassicurante uomo politico, ecc…Restiamo attori, per tutta la vita. Le nostre azioni diventano, di conseguenza, connesse al personaggio che interpretiamo di volta in volta. Non assecondiamo mai la nostra essenza originale ma, bensì, ci muoviamo in funzione di ciò che rappresentiamo, ostinatamente, agli occhi della gente.Mentiamo a noi stessi ed all’intera collettività. La maggior parte dei rapporti umani sono fasulli, mendaci. Ci cuciamo addosso delle personalità ipotetiche, senza possedere alcuna base veritiera. In fondo, che male ci sarebbe ad essere reali di fronte al mondo intero, con i propri pregi e difetti? Perché abbiam paura di esporci? Abbiamo timore di venire giudicati per come realmente siamo? Nessuno è perfetto…perché imbarazzarci, se siamo tutti sulla stessa barca? Non credete sia meglio vivere in una società trasparente, vera, in cui l’imperfezione è esternata senza nessuna inutile preoccupazione?Invece, per molti è essenziale ostentare splendore assoluto in qualsiasi aspetto caratteriale…come per screditare gli altri…per dimostrare a tutti i costi di essere i migliori quando, piuttosto, si tratta di pura finzione. Come risultato, otterremo soltanto perenne e celata insoddisfazione individuale (conscia o inconscia).Nel momento in cui dovremmo prendere una decisione importante, che necessita di buon senso ed introspezione, intraprenderemmo sempre la strada sbagliata…quella segnata dal copione che stiamo rappresentando in pubblico.Tutti noi (soprattutto, occidentali) imbrogliamo periodicamente il prossimo per salvaguardare le apparenze e, contemporaneamente, ci allontaniamo sempre più dal corretto stile di vita…in onore ai discutibili personaggi standarizzati che inventiamo di sana pianta. Solamente pochissimi illuminati riescono a non farsi coinvolgere da tale mistificazione, mantenendo nel bene o nel male la propria sacrosanta unicità.
ATTORI…SI DIVENTA
Perché è così difficile decidere qualcosa che ci riguarda?Semplice, la nostra volontà è indiscutibilmente corrotta dal giudizio altrui. Spesso, siamo noi stessi a privarci di una decisione utile ancor prima di un eventuale commento esterno, pensando: “…è meglio di no…gli altri mi prenderebbero per matto/a o per un incompetente…”.Indossiamo tante maschere, una per ogni situazione e per ogni interlocutore. Recitiamo la parte del bravo marito/moglie, dell’efficiente dipendente, del gentile vicino di casa, del simpatico commerciante, dell’amico comprensivo (che, magari, neppure ascolta), del rassicurante uomo politico, ecc…Restiamo attori, per tutta la vita. Le nostre azioni diventano, di conseguenza, connesse al personaggio che interpretiamo di volta in volta. Non assecondiamo mai la nostra essenza originale ma, bensì, ci muoviamo in funzione di ciò che rappresentiamo, ostinatamente, agli occhi della gente.Mentiamo a noi stessi ed all’intera collettività. La maggior parte dei rapporti umani sono fasulli, mendaci. Ci cuciamo addosso delle personalità ipotetiche, senza possedere alcuna base veritiera. In fondo, che male ci sarebbe ad essere reali di fronte al mondo intero, con i propri pregi e difetti? Perché abbiam paura di esporci? Abbiamo timore di venire giudicati per come realmente siamo? Nessuno è perfetto…perché imbarazzarci, se siamo tutti sulla stessa barca? Non credete sia meglio vivere in una società trasparente, vera, in cui l’imperfezione è esternata senza nessuna inutile preoccupazione?Invece, per molti è essenziale ostentare splendore assoluto in qualsiasi aspetto caratteriale…come per screditare gli altri…per dimostrare a tutti i costi di essere i migliori quando, piuttosto, si tratta di pura finzione. Come risultato, otterremo soltanto perenne e celata insoddisfazione individuale (conscia o inconscia).Nel momento in cui dovremmo prendere una decisione importante, che necessita di buon senso ed introspezione, intraprenderemmo sempre la strada sbagliata…quella segnata dal copione che stiamo rappresentando in pubblico.Tutti noi (soprattutto, occidentali) imbrogliamo periodicamente il prossimo per salvaguardare le apparenze e, contemporaneamente, ci allontaniamo sempre più dal corretto stile di vita…in onore ai discutibili personaggi standarizzati che inventiamo di sana pianta. Solamente pochissimi illuminati riescono a non farsi coinvolgere da tale mistificazione, mantenendo nel bene o nel male la propria sacrosanta unicità.