Esprimo solidarietà verso tutti coloro che subiscono, e che saranno costretti a subire, gli effetti dell’onda anomala (scaturita a causa dell’ignobile prepotenza, dell’indifferenza e dell’avidità dei potenti).La società italiana (stavolta, solo stavolta, circoscrivo le mie considerazioni a carattere nazionale) sta avviandosi, da tempo, al declino. Soprattutto, durante gli ultimi mesi.Non avevo mai visto, prima d’ora, un utilizzo così capillare di armi di controllo e di dissuasione di massa! Armi riprovevoli come la manipolazione delle menti “deboli”, come l’intrusione subdola di “uomini di fiducia” in qualsiasi livello di gestione (territoriale e non), come ostacolare in maniera coatta la libera espressione (in particolar modo la satira e la critica), come i celati piani di azione governativa atti al mantenimento del disinteresse popolare verso la cultura, la crescita morale, la verità.Se qualcuno di voi, ancora, non se ne fosse accorto: SIAMO SOTTO UN REGIME!! Meno sanguinoso rispetto agli storici regimi autoritari, ma pur sempre un REGIME!!Regime economico, regime didattico, regime sociale, regime nell’informazione, regime nell’occupazione, regime nella moralità, ecc.È fondamentale che il regime rimanga un fenomeno esterno alla personale integrità interiore. Intendo dire che saremmo senza speranza se esso intaccasse la nostra intima chiarezza.Quello che dobbiamo accettare nella vita pratica, per sopravvivere, non deve in alcun modo essere accettato dalla nostra coscienza, dalla nostra intelligenza. Anzi, sarebbe bello se l’insorgere delle ingiustizie stimolasse in noi il ritrovamento delle consapevolezze, della riflessione. Come afferma un mio amico palermitano “…ad ogni cattiva contrazione segue sempre una vitale apertura…”.Quindi, auguro voi di combattere con tutte le vostre forze contro la pericolosità dell’onda anomala che incombe sulle nostre teste, nonostante le avversità imposte dal regime.Inoltre, dico ai cosiddetti “vinti” che la loro sofferenza suscita maggiore “carica”, maggiore impegno, tra i “giusti” che ancora sono in grado di opporre resistenza all’aggressione incondizionata (del regime) nei confronti dei naturali diritti umani.
...ANCHE UN MIOPE VEDREBBE IL REGIME CHE STA INQUINANDO IL PAESE...
Esprimo solidarietà verso tutti coloro che subiscono, e che saranno costretti a subire, gli effetti dell’onda anomala (scaturita a causa dell’ignobile prepotenza, dell’indifferenza e dell’avidità dei potenti).La società italiana (stavolta, solo stavolta, circoscrivo le mie considerazioni a carattere nazionale) sta avviandosi, da tempo, al declino. Soprattutto, durante gli ultimi mesi.Non avevo mai visto, prima d’ora, un utilizzo così capillare di armi di controllo e di dissuasione di massa! Armi riprovevoli come la manipolazione delle menti “deboli”, come l’intrusione subdola di “uomini di fiducia” in qualsiasi livello di gestione (territoriale e non), come ostacolare in maniera coatta la libera espressione (in particolar modo la satira e la critica), come i celati piani di azione governativa atti al mantenimento del disinteresse popolare verso la cultura, la crescita morale, la verità.Se qualcuno di voi, ancora, non se ne fosse accorto: SIAMO SOTTO UN REGIME!! Meno sanguinoso rispetto agli storici regimi autoritari, ma pur sempre un REGIME!!Regime economico, regime didattico, regime sociale, regime nell’informazione, regime nell’occupazione, regime nella moralità, ecc.È fondamentale che il regime rimanga un fenomeno esterno alla personale integrità interiore. Intendo dire che saremmo senza speranza se esso intaccasse la nostra intima chiarezza.Quello che dobbiamo accettare nella vita pratica, per sopravvivere, non deve in alcun modo essere accettato dalla nostra coscienza, dalla nostra intelligenza. Anzi, sarebbe bello se l’insorgere delle ingiustizie stimolasse in noi il ritrovamento delle consapevolezze, della riflessione. Come afferma un mio amico palermitano “…ad ogni cattiva contrazione segue sempre una vitale apertura…”.Quindi, auguro voi di combattere con tutte le vostre forze contro la pericolosità dell’onda anomala che incombe sulle nostre teste, nonostante le avversità imposte dal regime.Inoltre, dico ai cosiddetti “vinti” che la loro sofferenza suscita maggiore “carica”, maggiore impegno, tra i “giusti” che ancora sono in grado di opporre resistenza all’aggressione incondizionata (del regime) nei confronti dei naturali diritti umani.