Ho letto, molte volte, "El Milagro más Grande del Mundo". Sapete, quel romanzo di sviluppo personale della seconda metà del secolo scorso, il cui principio era che il miracolo più importante è resuscitare sé stessi. Mi sono esercitato, parecchio, sull'allegato "Memorandum de Dios", una litania di "grandes platitudes", certo quelle che mi convengono di più: con me ha funzionato. Temporaneamente: life is like a wheel, le crisi si ripresentano: ma ho all'attivo un buon numero di questi self-made-miracles.
Poco fa, alla radio, hanno parlato della santificazione di due francesi. Il metodo di selezione è sempre lo stesso: eseguire un certo numero di miracoli, due, se non erro.
Per uno di essi, un prete controrivoluzionario assassinato dai sanculotti nel 1791 (l'altra, una mistica del primo Novecento), il requisito si è realizzato solo pochi anni fa: la guarigione di una piccola venezuelana punta da una vipera (La viperaccia!).
Il giornalista non ha chiarito il collegamento tra un anonimo beato della Bastiglia, e una bambina del nuovo mondo. D'altra parte, se la fede nuove l'Everest, sarà ben capace di percorrere qualche migliaio di chilometri, per permettere alla bimba di invocare l'oscuro nome, così purificandosi dal mortale veleno. C'è da chiedersi, a questo punto, se sia più miracolosa la cognizione del patronimico, o la guarigione.
Ignoro le modalità dei miracoli compiuti dalla giovane mistica e mi asterrò dal commentare. Del resto, sarei giudice e parte: ho avuto a che fare con parecchie giovani mistiche che, col tempo, si sono trasformate in cougar inacidite, quando non cougar titolari della Gold Card del Servizio Psichiatrico. Chi desidera la documentazione di quello che sostengo, può contattarmi al consueto 9999999999999993.
Non aspiro, sia chiaro, a finire, dopo morto, sul display dello smartphone (immagino che, oggi, i santini siano digitali) della nipote di quella mia cugina maltrattata, che tempo fa voleva che la portassi a vedere "2012", per consolarsi (anche di questo ho le prove). Di recente, ha trovato un'alternativa all'apocalisse tramite un poderoso calcio nel sedere del consorte.
E poi, l'ho detto: le mie vittorie su me stesso, oltre che egocentriche, non sono mai definitive, tanto meglio per la mia evoluzione, tanto peggio per la mia beatificazione.
Il che non toglie che fior di esseri umani religiosi, campioni di umanità e di carità, di saggezza e di progresso, che in vita hanno operato per alleviare la sofferenza di migliaia di loro simili, stanno aspettando che in Patagonia qualcuno si svegli gridando al miracolo.
Non sarà arrivato il momento di riformare la millenaria procedura? Ci sono riusciti persino in Italia, meno di trent'anni fa, con la procedura penale! E, che quell'impianto democratico resista ancora, questo si, che è un prodigio. A chi devo scrivere per l'avvio della pratica in favore di Giuliano Vassalli, padre dell'italico codex?
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