Viandando

Professione reporter


Se n'è andato così, in punta di piedi, lontano dai riflettori, proprio come era solito fare quando viandava per il mondo alla ricerca di persone e di storie da raccontare.
Non ho conosciuto Ryszard Kapuscinski e me ne dispiace molto. Il mio unico incontro con il piccolo grande reporter polacco è stato in una libreria Feltrinelli. Lo sguardo si posò su di un volume dal titolo accattivante. Sulle teste di bambini africani c'era scritto "Autoritratto di un reporter", poco più in alto il nome dell'autore. Praticamente uno sconosciuto, che però, mi spinse a leggere avidamente il retro della copertina. Ne fui immediatamente folgorato, ma comunque decisi di non comprare il libro perchè ne avevo tanti altri da leggere ancora. Di Kapuscinski, da allora ne avevo perso completamente le tracce fino a stamani quando su Repubblica ho letto di lui. "Non era un uomo di grandi alberghi, viaggiava tra i poveri dei poveri; con loro aveva condiviso la  paura e la fame. Aveva rischiato di essere bruciato vivo, linciato, fucilato. Aveva superato una forma grave di malaria cerebrale e anche la tubercolosi. Ovunque, diventava parte del mondo che raccontava in prima linea".Tanto è bastato per farmi correre in libreria e riparare al torto che immotivamente lo avevo costretto a subire. Che la terra ti sia lieve ed il tuo viaggio possa portarti ancora una volta vicino ai poveri. A noi non resta purtroppo altro che sentirci orfani del tuo ennesimo racconto...
"Dopo oltre 45 anni di continui viaggi, e pur conoscendo questa terra meglio di chi non ha viaggiato, sono convinto di non sapere ancora niente"Ryszard Kapuscinski