Viandando

Sola e raminga vago nella notte


La luna si metteva di traverso alle nuvole. Dalla sommità del buio minaccioso, un'aureola d'argento illuminava i cuori colmi di emozione dei viandanti dispersi nel deserto rosso. Lungo la strada nera con il naso all'insù ad ammirare lo scintillio della nube immobile di Magellano, si può perdere il senso dell'esserci. Nell'outback australiano fa freddo di notte, anche se un buon bourbon riscalda carni avvizzite e anime perse. Tra le casupole del motel immerso nelle luci giallognole si ferma un' auto. Lo sportello si spalanca gracchiando  alla luna. Una donna sulla quarantina imita l'astronauta Armstrong. E' piena di alcool di poche pretese come una distilleria di provincia e riesce a stento a mettere d'accordo i due piedi. Bofonchia qualcosa in uno slang incomprensibile. Poi sorride, saluta e si siede in una cabina telefonica. Prende tra le mani la cornetta e compone un numero. Nel silenzio della notte si ode solo la sua voce gracchiante che implora al telefono di essere amata. Piange, si dispera. Biascica parole incomprensibili. Le sue mani si contorcono in aiuto delle frasi sconnesse. Sorride, ride, mostra i suoi denti neri al deserto rosso. Poi salta nell'auto e sgomma in direzione del nulla in formato rettilineo. Nella cabina resta appeso solo un grosso foglio di carta con su scritto a penna: "Guasto!!!"