Viandando

Carlito non parte per la guerra


Arrampicarsi sugli specchi dell'animo in tumulto è difficile.
Carlito questo lo ha imparato girandosi intorno alla ricerca di nuove frontiere. La voglia di altrove è un antidoto alla noia sempre uguale del quotidiano. La frenesia come rimedio all'atavica pulsione che l'uomo ha di sfuggire al consueto attraverso la guerra. Il conflitto, la morte da dare o da ricevere come scarica di adrenalina per approdare all'eccesso di vita. Carlito questo lo ha capito quella volta che ha letto l'Iliade. In principio era attirato dalla plasticità dell'ultimo istante di vita degli eroi greci. Pensava che si trattasse di una magnificazione dell'essenza del guerriero. Del primato della guerra come condizione unica ed estrema per recuperare in pieno la dignità dell'uomo. Nulla di più sbagliato. Omero è contro la guerra, ma non ne disconosce il suo carattere ineludibile. Carlito è di indole pacifica, ma teme come tutti gli uomini antichi e moderni l'eterno ritorno dei momenti sempre uguali. Per questo, forse, da tempo ha messo le ali ai piedi. Sempre alla ricerca dello straordinario patrimonio della diversità.