Viandando

Le intermittenze


Non c'è nulla da fare.  La puoi dimenticare, ma lei è lì a ricordarti che esiste e che non la puoi cancellare. Sarà forse che è stata la prima ad essere vittima della mia emozione.  Cambiano le situazioni e le compagnie, ma mi accoglie sempre con lo stesso fascino. In qualunque stagione della mia vita. Bella, scintillante, misantropa, soggiogante, lasciva o riservata, come un' amante, dà il meglio di sè quando non la frequenti da tempo.  E di lei ogni volta che la ritrovo mi piacciono sempre le stesse cose. Mi perdo e ci ritorno. Di lei amo soprattutto le sensazioni forti che mi offre. Come se fossi vissuto con il solo scopo di frequentarla. A Parigi non c'è tempo che tenga. Passeggio in compagnia di Renoir o di Matisse. Mi nutro delle visioni dionisiache di Verlaine e parlo con Sarte ai tavolini del caffè Deux Magots. A Parigi non sono andato mai da solo. Ma a nessuno ho rivelato che tra San Germain de Pres e il pont des Art e tra le viuzze del Marais, il cuore corre come un puledro imbizzarrito. Da vent'anni faccio finta che sia un problema di allergia da paretaria.