Filosofia&Esistenza

Delirio di libertà


Avrei voluto dissolvermi nell'istante stesso, in quell'attimo medesimo in cui la visione era diventata mia, reale, colta ed esperita, quasi percepita. In uno stato quasi fetale vedevo per la prima volta la storia della mia vita, le parti - apparentemente disconnesse - prendere forma di un tutto articolato, di un intreccio che, se fatto fabula, si muoveva su un piano ben strutturato: tutto il mio passato disarticolato, si condensava, compresso, in una singolarità infinita, in una logica determinata. Quello che io avevo attribuito al "caso", o "interferenze" minimali della mia esistenza, avevavo forse prodotto, anzi, di certo, ciò che io ero ora: un io cosciente. Ma cosa è il caso? Non è sempre forse nostra, l'ultima parola, anche se solo intimamente tacita, o negativa, quando entriamo a far parte, o meglio, a dover scegiere di voler entrare a far parte di un'espserienza? Bene, il caso è quell'insieme di possibilità tra le quali l'uomo può scegliere, sottratte di quell'unica possibilità che si è scelta di essere effettivamente.Insomma, il caso è la libertà delle nostre possibilità, tra le quali noi scegliamo responsabilmente; è l'insieme delle nostre scelte e del nostro impegno nel mondo nel loro articolarsi dinamico, di farci essere ciò che siamo stati, saremo e siamo: esseri coscienti di sè e connaturalmente liberi e responsabili di ciò che sono.Ogni qualvolta mi ritrovi a dover sentire un " si dice ", mi rendo conto di essere libero per scelta e non per "caso".M.P.