Filosofia&Esistenza

Naufraghi


La vita non è mai semplice, non almeno quando l'essere suo più profondo, sostanziale è un intreccio intrigante, un coacerbo di modi di esistere, di provare emozioni smisurate al confine del possibile umano, oltre il banale del quotidiano sentire, patire, così, tanto per esser presenti come assenze orfane d'ego, assorbiti dal "Si" della massa.Capita spesso, che le strade che portano al fondo, gli sconnessi sentieri che conducono nelle lagunari langhe nebbiose - ove mobili sabbie in agguato aspettano di inghiottire qualcuno - poi dopo, d'improvviso risalgano, a volte ripide ed irte, altre invece, più lente e graduali, che quasi sembra di procedere in piano, verso vette di monti e cime innevate. C'è chi esiste una vita asfaltata in un blocco armato di pace che col tempo diventa abitudine e rassegnazione, che non è mai caduto e non sa che vuol dire rialzarsi da terra e riprendere a correre, per sentire la forza dentro sè farsi volontà di potenza smisurata e coraggio di combattere ancora, di lottare per un sogno che si è avuto e a cui non si vuol rinunciare senza almeno provare a costruirlo nel reale, nel futuro che si fa già nel presente, nell'impegno ad agire rischiando se stessi per un attimo di Amore sincero.C'è chi, al contrario, esiste in balia delle onde, come naufrago di una zattera fatta di legni annodati l'un l'altro alla meglio e ogni giorno si domanda: "Perchè sono qui ?"E si getta da sempre fra le acque profonde per cercare del cibo, un nutrimento e disseta se stesso con la pioggia che raccoglie fra le mani, se le nubi son così generose da stillare il pianto dell'universo. E dorme e si sveglia e non comprende qual è il sonno e quando è desto: confonde il reale con la fantasia. Noi siamo naufraghi nella terra asciugata da un sole di catrame che ribolle cristallizzando ogni sogno in realtà senza onde, nè zattere per poter navigare verso il nulla, verso l'assurdo centro di un esistere che centripeto, ci dissemina tutti, l'un l'altro, nell'esistenza il cui essere è fatto di un mutevole e continuo non-essere di possibilità da colmare di vita.                                                                                                    M.P.