specchio

appunti in silenzio


Senza forzare le solitudini arrivano in fila per tresconvoltea volte discinte frugali ma ognuna per me Le avevo perse tra le righe di piccoli confusioniIn quali mani le avevo messe allora, forse consegnate ai suoni alle canzoni In quello spazio lassù ,dove allungo una mano e trovoIl mio occhio vede, legge, riprende il ritmo delle ciglia Riposa l’attenzione diva , in un monologo rimandato da tempo Ecco anche qui vedi parole che sono  senza folla disattente alla forma e alla mia illogica allegriaSe ho il naso all’insù, non è sempre per guardare le nuvole Ma mi sbircio per non confondermi tra la genteper mandare a memoria la mia solitudine