specchio

oui, je suis...


Una donna piccola, un  mignon, pettinata con minuscoli chignon, la teneva nascosta in tasca, in quella giacca nera, oppure  sotto il colletto della polo bianca, così al buon tempo lei lo poteva baciare solletticandolo .Stando lì, lei era felicesentendola sfarfugliare lui era felice.Con la mano in tasca, con nonchalance in passi da gigante, avendo ormaiappoggiato le ruote di ogni genere ai muretti , camminava in distensione,  in mano l'amore, cosa volere di più.Aveva vissuto  sempre nel via vai , periodicamente nel semmai. Com'era bello imbiattarla ogni tanto nel prato tra i funghi, farla illuminare solo dalla luce riflessa delle gocce d'acqua , stai lì- le diceva soffiandole nuvolette di tabacco olandese - poi vengo a prenderti .Lui cercava la soluzione alchemica per essere piccino come lei, lei nei bagliori di luna e fuochi artificiali, la magia per essere alta un metro e un paio di scalini.L'uomo sapeva che così piccola aveva potuto visitare ogni centimetro delle emozioni provate a pelle, che tenuta segreta ad occhi indiscreti, ogni lacrima che lui versava da dentro a dentro, lei ne conosceva il percorso.Le notti di ogni vigilia del giorno li sentite canticchiare Vent fin, vent du matin vent qui soufle, au bout des sa pins vent qui chante, vent qui danse...