Sono sceso alle tre del mattinoil sonno era terminato, nelle sue piccole ore di sbieco al letto. Sulle spalle due ritagli di penombra, qualche spiffero di silenzio.Sono sceso per scrivere e per non dirti nulla .Ticchetto ticchetto con le gambe in attesa sorseggio un latte macchiato di poca luce. Aurora non tarderà a venire, è sempre in fondo alla valle, giù alla fine dello sterrato, carina passeggia sempre senza un suono, in un vestito rosso a bolli bianchi . Fuori dal letto ti ho pensato, senza radermi, grattandomi sul mento quell' ultimo pelo di sogno.Son certo che dormi , che sono le tre, che Aurora mi aspetta.