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Quatta quatta non incespico
nel ritroso piano piano con i piedi in punta
Ripenso
Sul palco del mio legno preferito
spiaccicavo parole nell’ultimo chiodo
mi chiudevo gli occhi e non vedevo l’attenzione palpitata
respiravo il silenzio di quell' inspiro
Al di là del proscenio
giro-lavavo le parole sulla strada
prendevo gli sguardi e li portavo nei fraseggi
delle impressioni di agosto
il sudore delle battute goccia oltre goccia
faceva filo sulla schiena
Eccomi
Non si sente solitudine
in un abito lieve scivolante dalle spalle alle cosce solleticante le caviglie
camminavo su caldi sampietrini
Prendi questo mio ricordo e soffiamelo nell’anima
Mi manca