Creato da specchio5 il 24/08/2006

specchio

ri-flessi di me

 

uno due tre quattro cinque e mezzo

Post n°292 pubblicato il 27 Novembre 2009 da specchio5
 

 

 

A volte riprovo a contare mettendo la punta delle dita in bocca
arrivo come sempre non oltre il 10
è così come da bambina mi stupisco perchè per me  i numeri ,

che sono difficili da far diventare memoria,
diventano fotogrammi stesi sui calendari che non ho mai appeso

calcolo e sottraggo visi
provo a far spazio
se mai l'anima avesse un luogo con un' area definibile


mi ristupisco poi quando arrivo in fondo al giorno
eppure l'ho tenuto sempre stretto a quel unico pensiero
o forse era una domanda o un desiderio ?
Lui sta lì , il pensiero intendo, si mette seduto in prima fila
e mi guarda
mentre recito, canto, borbotto e rimando a memoria
invento parafrasi metafore similitudini

non è l'unico spettatore, ma è l'unico invisibile per questo così reale
gli altri alla fine se ne vanno alle loro tiepide faccende


ecco quando conto i giorni finiti
sporgendomi dal proscenio
Lui, intendo il pensiero,

è lì
che mi aspetta
con un fiore in mano e un uomo per mano

 
 
 

a bocca chiusa

Post n°291 pubblicato il 08 Novembre 2009 da specchio5
 

Posso stare attaccata alla tua ombra senza la fatica di correre
ti ripercorro danzandoti intorno
conosco la memoria dei passi
i decisi ritmi in alternanti pause

Sono i miei respiri credimi non la tua stanchezza
che dormono al tuo posto
il monologo recitante litania di un desiderio convesso su me stessa

Nelle tue dita si ascolta la mia notte che si alza all’alba di un sole che trucca le nuvole
ogni Albarosa ti do il mio buongiorno

 
 
 

ad occhi chiusi

Post n°290 pubblicato il 26 Ottobre 2009 da specchio5
 

dove sono io ?
in quella luccicanza leggera che si nasconde al ritorno a casa
tra poltrone desuete
legno risucchiante chiacchere pregne di silenzio
oppure sulle tele blu stirate per bene a breve cielo

sul rintocco del pomeriggio che stanco di essere pigro
farfuglia desideri girovagando con sola la meta della sera

dove sono io?
nel presagio del passato?
nella certezza del futuro?

conosco i luoghi del battito
dei cammini fugaci
della finestra aperta nonostante piova senza tregua

so nascondermi dall’incertezza

dall’attesa so difendermi
trafugando tutti gli istanti
contandoli senza farli a pezzi
ricomponendo la carte dei miei deliri ad occhi aperti

dove sono io
in questa domanda di poche righe
senza voce
con una sigaretta tra le dita
 
ed un bacio in sospensione

 
 
 

sotto coperta

Post n°289 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da specchio5

Vengo sempre a trovarti
io c’ero


Sapevo esattamente dov’eri
ad aspettarmi
masticando quel che si trova ad occhi  chiusi

Vengo sempre a trovarti 

 
Ho un’aria assurda
rinfusa
stramba
vengo  a trovarti in cerca di una rada


nella stiva

sto

senza calcolo senza moderazione senza etichetta  sopra esposta

alla rinfusa le mie parole non dette


io sotto coperta e  tu sopra il ponte
domandi
una notte di stelle
un vento di levante
un viaggio di onde
di ore dispensanti


Vengo sempre a trovarti


ho bisogno di te
cosi
semplicemente

 
 
 

quando il vento scirocca

Post n°288 pubblicato il 04 Settembre 2009 da specchio5
 

Potrei non volere più nulla
sciogliermi in questo vento sciroccato
folle di foglie e polvere.
Nei giorni di ieri ho piantato, disseminato, mi son fatta coraggio
perchè a volte mi sento così sola di solitudine e di smarrite carezze
sai quelle che arrivano in piccole sistemazioni della giornata ,
quelle che distratte partono dalle mani
che sentono di volere contatto per credere di esistere.


Le tue mani qui con me

vorrei chiedere

ma


sto in silenzio perchè chiedere è diventato poco educato
chiedere non fa la riverenza.
Quando mangio una pasta al mattino faccio tante briciole
le spolvero dal seno
e non chiedo a nessuno se qualcuna è rimasta sulla pelle.


Dimmi posso chiedere di starmi accanto?
non per un pò
ma sempre sempre come chiede quella bambina là in fondo alla via
stai con me ora ora domani domani
con il ieri spazzato da questo vento di scirocco che domani se ne andrà

 
 
 

?

Post n°287 pubblicato il 06 Marzo 2009 da specchio5
 

 

dove sono non lo so forse dovrei andare cioè partire
lasciarmi teneramente trasportare dalla forza di gravità in strade sdrucciolose
respirando bocconate di acqua ventosa

pesciolin pesciolino
tuffati su, sei di fiume o marino?

canto quando non so più che fare, così almeno le note mi sorreggono per i capelli
ho necessità di starci in questo mondo
ma sono un pò stanca di correre

ombra di olmo di platano di pesco
dai domanimattina esco
se ombra ne hai da darmi
occhi chiusi e due mani per accarrezzarmi

piano piano ho fatto un nido con finestre aperte sulla poesia
sulla filosofia sul teatro su 200 strade
vivo sul palco e gentilmente lì mi affanno


poi torno a casa

mi siedo scrivo sempre più molliche di pensiero
perchè fette di pane e marmellata non ne ho

alcuni giorni sono alla fermata dell'ultimo bus prima di sera
salgo e  metto ordine

potrei perdermi nelle favole
dimenticare il biglietto sola fermata "realtà"

la senti la chitarra?

suona sempre un pò per me
ecco questa è la mia favola preferita
qualcosa che è solo per me

per me
che sto sempre di più in una taschina
o tra le dita e le corde?
sono un suono

solo un suono?

carezze di marzo
desiderio un pò pazzo

dolcezze mancate in mesi indietro
ogni gesto è stato un segreto

sorrido

 
 
 

primavera

Post n°286 pubblicato il 24 Febbraio 2009 da specchio5
 

 

 

ticchetta sotto le palme dei piedi

io ballo da sola
il freddo nei piedi piega

io ballo da sola
scalda la carne non vedo nemmeno l’ombra

batto nel sangue i ritmi
niente quiete

in stanze- spazi
in fuga dalle immagini del finestrino
non c'è nebbia che fermi


apro lo spazio tra me
il cuore corpo instabile regge  elastici muscoli
scorro senza pietà
senza battente bandiere bianche
intrufolo  la musica
scivolo gli ormoni nei capelli senza impiglio

io ballo sola sola
scheggiando in punta
ginocchia a terra
snodolo
l'involucro gettato in aria
centro
il sogno
volo nella mia ombra

ballo sola

 
 
 

cantinellavo quinte

Post n°285 pubblicato il 21 Febbraio 2009 da specchio5
 

 

 

 

Quatta quatta non incespico
nel ritroso piano piano con i piedi in punta
Ripenso

Sul  palco del mio legno preferito
spiaccicavo parole nell’ultimo chiodo
mi chiudevo gli occhi e non vedevo l’attenzione palpitata
respiravo il silenzio di quell' inspiro

Al di là del proscenio
giro-lavavo le parole sulla strada
prendevo gli sguardi e li portavo nei fraseggi
delle impressioni di agosto
il sudore delle battute goccia oltre goccia
faceva filo sulla schiena


Eccomi


Non si sente solitudine
in un abito lieve scivolante dalle spalle alle cosce solleticante le caviglie
camminavo su caldi sampietrini

Prendi questo mio ricordo e soffiamelo nell’anima

Mi manca

 

 

 
 
 

pre-visioni

Post n°284 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da specchio5
 

 

 

 

Lunedì
Nuvole scomode all’orizzonte pestano agganciate all’isola

piume dimenticate sugli alberi

 

Martedi
Cumuli di vapore infiocchettati dal vento sono a disposizione

per possibili  balzelli dal bianco

al blu dal bianco al blu dal bianco al blu

 

Mercoledì
una sola pellegrina bianca nuvola ascolta i progetti per la sera
rimarrà lì a sinistra dell’ultimo desiderio a farvi compagnia

sino al primo accenno di crepuscolo

 

Giovedì
Nuvole indecise in grigio e  candidi volant

aspettano i rossi arancio per truccarsi prima della notte

 

Venerdì
In abiti fumè, in assenza di vento il cielo chiude gli occhi ,

cala la visiera
al di là del su circolano voci vieni qui se mi vuoi

 

Sabato

lassù
si ricordano i nomi dei venti  sillabandoli nel vapore

 


Domenica
Il cielo si riposa
s’ imbarbaglia d’ azzurro

 

avvicinati
ti rubo una nota dalla bocca un tiro di sigaretta
vieni a sbuffare  le nuvole
movimenti di cielo
,silenziosi dolcissimi presagi
 

 

 

 

 

 

 
 
 

un cuore a mezza luna

Post n°283 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da specchio5
 

 

e cammina cammina ti ritrovai là dove sole tira su la sua copertina...

ho fatto un sogno

di apparire
lì dietro te mentre calpesto le tue impresse orme
quelle più profonde che lasci quando pianti gli occhi

verso le onde in riflessione

c’è sempre  un onda stanca che  non sa

se mettere parte di sè sul bagnasciuga

poso il mio piede

mi fermo quando le ascolti

pensandole  un orologio che ticchetta il flush riflush

 
son dietro di te

imprimo la tua ombra  dell'alba e del primo pomeriggio 
vestita con un pò di un breve profumo pelle sotto le orecchie
un cappello di sbieco sugli occhi

per non disturbare il tuo passeggiare
 
vorrei tanto farti una sorpresa dirti

girati


ma posso solo

piano mescolare il canto nella risacca
chiudere gli occhi con te


e ora

vivere ticchettando come pioggia le parole

 
 
 

trallalà zumpapà

Post n°282 pubblicato il 26 Gennaio 2009 da specchio5
 

 

sai

oggi mi sono fermata
le immagini fuggivano come sempre dal finestrino dell'auto

una nebbia in cauta sospensione tra terra e la punta di un qualsiasi filo di erba,

una civetta ferma sul filo della luce scorreva la velocità della mia auto

dove vai gipsy con il cappello ben infilato in testa?  sai che non c'è vento ?

sai

ieri e un po' dell'altro ieri
ho guardato troppe notizie ho ascoltato il blaterare
che niente hanno a che fare con gli occhi dei bambini
allora dimmi che senso ha, continuare a viaggiare tramescolando il mio sorriso ?


sfettolo chilometri, faccio benzina sempre all'ultimo momento, come se un giorno potesse il vento portami dove devo andare

sai

lo dico a loro che tutto può essere non un vuoto a perdere

ma

un due tre stella
ho un sogno chiuso in cella
quattro cinque sei sette otto
la mia rabbia potrebbe fare un botto
palla palla tonda e rossa
tu cretino che pensi di parlare, vieni qui che ti dò una scossa
sotto il ponte di baracca
alcuni discorsi valgono una sola muta acca
cavallino arò arò
oggi proprio non ci sto
ad esser parte del gruppo adulti
vorrei battere una sfilata di insulti
in filastrocche  poco usate 
e  storzarle in frasi arrabbiate


ma


spengo gli occhi tiro l'acqua

o i pensieri vanno in pappa

 ci sarà forse un "meglio" domani
scrivo di nuovo una storia a due mani

 

 

 
 
 

quando canta il silenzio

Post n°281 pubblicato il 14 Gennaio 2009 da specchio5
 

Dicono

che bisogna uscire per conoscere il mondo,
fermarsi per prendere la gente senza zucchero,

sedersi senza alzare la sciarpa per nascondere la bocca,

avere amici evitando d' inciampare sull' orlo del marciapiede,

andare al cinema

avere appuntamenti con le immagini,

riempire le domeniche di movimenti tellurici o andanti mossi con brio.

Dicono

che bisogna farsi di gruppi di piazze di eventi di qualcosa che abbia striscioni .


Ma

io rallento il mio spazio nei bambini che hanno  storie di guerre di battaglie micro invisibili

vicende belliche che non hanno titoli in prima pagina nè didascalie.

Sono storie

a volte

vorrei solo fossero leggende ,

forse è per questo mio toccare ascoltare e vivere in questo mondo

che il mio spazio diventa silente in favole in strocche parole.

Ma esiste un luogo

dove il mio orecchio si tende apprende si ferma

è un piccola caffetteria in fondo alla strada dopo la nebbia e l'alta marea dopo il tramonto che in punta d'arancio lascia il crepuscolo è lì che tutto il mondo ora gira senza lontane distanze.


Dicono ....ma io sono sorda e seduta canto le note del mio caffè.

 
 
 

non suonare il clacson

Post n°280 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da specchio5
 

dormivo a volte dentro un' auto è lì che ho scoperto di cosa è fatto un sogno,

credimi tu non sai come si sta bene mentre aspetti di dormire avvoltolata nella maglia di lana azzurra azzurra profumata profumata

il corpo cade come acqua cade, si affloscia, si ammolla nel buio e tutti i suoni si infilano nell'ovatta nascosta dei sedili .

Appaiono poi le luci dei fari che fischiano come le gomme, illuminando gli occhi chiusi

la bocca aspetta di baciarti fuori dal sonno per 'contarti quante stelle di polvere ho respirato mentre tutto era tra il primo minuto socchiuso e il breve tempo assonato.


poi mi dicevi

vieni dammi i tuoi occhi che ancora prendono luce dal buio

ed io aprivo il mio finestrino

 
 
 

ritagli di strocche parole

Post n°279 pubblicato il 05 Gennaio 2009 da specchio5
 

Ritagliata mia e se non mia
tua l’altro pezzo della fotografia
sia tra le tue mani stretta in quel veloce flash
Io mi bagnavo nel flush
flessuosa in luce riapparsa dalla finestra
estraniata posavo la mia mano a destra
straniera abbracciavo il giorno che nascosto passava tra le tende
tendendo il viso  tra le tue dita si sorprese
presa per essere viva illuminata nei rossi incostanti
tanti Vorrei e sempre la tua bocca non distante
dietro le ante di legno lavo  spugno  liscio la pelle
perché non strizzata nelle tue braccia gemelle

Ora ritaglio nei muri piccoli silenzi bianchi
scrivo in ore che passano come la nebbia a banchi

 
 
 

Post N° 278

Post n°278 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da specchio5
 
Tag: AUGURI

Cosa ho nel cappello quello rosso con la veletta?

Credimi non un fiocco o capelli pettinati in fretta

forse una spilla di lana cotta

che stringe quella ciocca un po’ sciocca

 

Dai su prova a pensare cosa celo nel mio berretto preferito

un uvetta , una piuma un candito?

oppure un elastico dimenticato

mentre in fretta  sognavo il passato

 

Credimi sotto il mio cappello rosso scarlatto

che ogni anno tiro fuori con uno scatto

ho una retina di pensieri

quelli di oggi di un tempo e di ieri

Sono per chi non paura di bagnarsi le scarpe sfonde

quando il mare gonfia le sue onde

e per quelli che provano caldo in mezzo al petto

se qualcuno sussura parole educate e di rispetto.

 

Ecco io vorrei alzare il mio cappello di panno

e darti come un nastro solo i pensieri che non fan danno

 

Tu che leggi questo ritmo di parole

cogli quelle che non son sole

prendi quelle che fan sorriso

ed immagina sempre con chi nella tua vita lo hai condiviso

 

 
 
 

un filo di strocche parole

Post n°277 pubblicato il 16 Dicembre 2008 da specchio5
 

Lei

favolina piccolina digitata sopra un foglio,
in cantina c'è la lampada a petrolio
dietro la porta di mattoni e calcina
vive in me una buffa bambina
in cucina fresco è il pane
e le pesche sono quasi sane
nelle tasche ho sesamo e finocchio,
un sassolino da tirare al primo sciocco,
un cerotto di cotone , un fischietto
e ..tutte quelle parole..dove le metto?

Lui
ciò che serve è un luogo in forse
non lo mettere tra sacchi e borse
nel cassetto nel trumeau
che ci stia oppure no
o potresti farne un canto
raccontare di stelle a manto
bello o brutto non importa
sono i suoni che tu emetti a raccolta
purchè tu la metta in fila nel sole
quella serie di parole
e soffiarla dalla bocca
non pensare d'esser sciocca
tu m'hai riscaldato il cuore
quando la notte appare
ed il giorno muore


Lei
se il caldo hai sentito
il tuo cuore non è così stordito
non a morsi l’hai mangiato
forse un poco masticato
e lo spazio l’ho preparato
e sai dov’è?
dove nascondo io e me
sta nell’angolo a sinistra
no non è ben in vista
lo conosce bene un eletto
che si toglie innanzi a me il suo berretto



 
 
 

silenzio

Post n°276 pubblicato il 08 Dicembre 2008 da specchio5
 

scrivo poco, mi addormento spesso, lievito il pane di sabato, preparo biscotti di mandorle e

uva passa la domenica, verso sulla tazza di the pensieri, conquisto i giorni .

Passano ormai i mesi senza avere nulla da mettere sul bianco, cerco la musica fuori, a volte mi prendo lo spazio vuoto delle stelle che dal balcone non riesco bene a vedere.

Finalmente è freddo e posso coprirmi far scivolar le mie sciarpe sul filo della strada.

Provo

a inventare storie

come sempre

torno indietro nel tempo

non lo decido io

come sempre

capita mentre mi faccio venire voglia di spolverare le maschere appese alla parete.


Vorrei uscire, ma sola non riesco non mi piace abbracciare l'aria, si soffro di malinconia, faccio
birignao non per sciogliere le note o le parole prima di recitare .

Scorro

ecco sì scorro

ammucchio musica e libri sulla scrivania tento il "da fare" con caffè macchiati e oggi ,con un pò di ieri, non ho voglia di far poesia .


mi manchi


guardavo oggi il grande albero vicino al mio vecchio liceo, un gincobiloba giallo enorme sono passati 30 anni ed è lì come le mie scarpe che vivono nella stessa voglia di scappare verso la felicità, i miei capelli sono lunghi come quel tempo e non lo faccio per nostalgia di essere giovane, mi piace la bianca faccia allo specchio, fumo le stesse sigarette e quando torno a casa come allora non ho il ragazzo che mi porta i libri è così è sempre stato così

destino? scelta? non ho risposta e poi chi ce l'ha?

sapevo già allora che non c'era, uscivo dalle riunioni di qualsiasi collettivo o partito tutto era stretto rigoroso anche se si parlava di rivoluzione o lotta.

Le mie scarpe i miei capelli le mie dita  hanno continuato a scrivere,

cercano sempre la stessa identica cosa

guardarti

 
 
 

da cielo a cuore

Post n°275 pubblicato il 27 Novembre 2008 da specchio5
 

io non ho mai volato con il viso che taglia il blu
ho visto poche volte le cose piccole piccole da lassù

svolazzo in altri modi

è allora che  immagino il tutto come è o potrebbe essere


gli ombrelloni dei bar sui marciapiedi di chissà quale città senza il discorrere di frugali parole

 
gli ombrellini di gelato sulla spiaggia  incastonati sulla sabbia
laggiù cerchi e croci di città

"tiriamo una riga e giochiamo ad un gioco mi sei amico no?"


forse nel mio lassù  vedo campanili spenti di campane

quello che la pioggia fa alle teste semi rasate delle montagne 

poi tutto quel blu verde

in cui ritrovo ogni particella d'acqua dell' infanzia di ieri ed oggi.


Quando volo le cose diventano piccole perchè piccole cose voglio


un divano con un telecomando sperso tra le mie e le tue gambe, un profumo di caffelatte con il pane fatto sabato, chiacchere stretti perchè tanto chi ci conosce

e quel bacio con i miei occhiali tenuti in mano perchè gi occhi vanno chiusi ben bene per immaginare .


Potrei fare l'elenco di tutte le cose che vedo da questo mio piccolo lassù,

ma sono minuscole, briciole 

pezzetti di cartoncino incollati alle parole

a volte al desiderio.

 
Io non ho mai volato ma il mio viso sa tingersi d'azzurro

 
 
 

pochi suoni

Post n°274 pubblicato il 15 Novembre 2008 da specchio5
 

i giorni girano volenti le ore le guardo sull'orologio
non mi è facile voler scrivere

stanotte lo faccio come le lancette che scattano sui minuti
vado con la mente al prato accanto a casa
quello dove mando il mio corpo pigro a prendersi il tempo con un libro
 
guardo il tempo che fa
aspetto il tempo che viene

li accanto alla porta nel corridoio c'è sempre il mio ombrellino da equilibrista
là le valigie di nonna vicino agli anfibi arancioni
tutte le cose che servono per uscire
per andare nel paese di Chissadove
un luogo vicino vicino al cuore

respiro le onde del mattino
e mi tuffo nelle falci di luna

son pensieri così
no, non sono triste nè malinconica
è che è difficile e a volte ho voglia che non lo sia

faccio poche cose
e così i gatti finalmente mi prendono come compagna di piccoli giochi

il lavoro arriva a correnti alternate
i sogni in moto perpetuo

tutto fa cucù da dietro le tende da sotto il letto
sono lì che aspettano anche loro di entrare in scena

tengo la mano stretta ad un'immagine

un uomo che nuota con il naso all'insù

 
 
 

di notte la sentiva

Post n°273 pubblicato il 02 Novembre 2008 da specchio5
 

ho copiato, ricalcato un fiore di panno rosso e blu,

l'ho ritagliato e appuntato alla giacchetta arancione

preso un pugno di musica e son salita sulla bicicletta

vola stringi evita devia

ti chiamerò fra un pò o forse lo farai tu

mentre dividi il tempo tra la prima sigaretta davanti al caffè  e l'ultima con i piedi sullo zerbino

vieni dai

ho calzato il cappello e preso la strada di una qualsiasi città

quella dove non ho radici dove possiamo stare con le gambe all'insù

dove ti posso baciare nei primi tre gradini

vieni

portami alla bocca

ti farò vedere come gioco a settimana, a strega in alto, ai quattro cantoni

 come m'inchino la mattina verso il sole senza versare il caffè dalla tazza

vieni

salta la soglia

 
 
 

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