Caterina Saracino

Testimoni di giustizia: vite interrotte


Ieri sera ho guardato la trasmissione di RaiTre "Presa Diretta". L'argomento della puntata era molto spinoso: i testimoni di giustizia.Spinoso perché, pur essendo solo 80, queste persone (che hanno fatto arrestare mafiosi, narcotrafficanti ecc.) dopo essere entrate nel programma di protezione testimoni sono state abbandonate dallo Stato. Hanno perso, oltre alla possibilità di usare documenti veri, con tutto quello che ne comporta, il lavoro e l'assistenza medica. Quasi tutti loro adesso sono "alla canna del gas", senza un soldo, senza un lavoro, senza neppure la possibilità di aprire un conto corrente. E se si spostano non hanno spesso neanche la certezza di avere una scorta.Insomma, il messaggio della puntata di ieri è passato forte e chiaro: se si diventa testimoni di giustizia si è condannati a una vita d'inferno. Adesso, dopo quello che ho visto ieri sera, mi chiedo sinceramente cosa sarebbe più giusto fare: denunciare o rovinare per sempre la mia vita e quella delle persone a me vicine?