Passi nel mondo

14/08/2003 Ecuador - Atacames


Al rientro in Ecuador, abbiamo trascorso l’ultima settimana a nord di Quito tra la costa e una missione a Quinindé. Sulla costa siamo stati un giorno ad Atacames, che è un po’ la Rimini della gente del posto. La storia di quella zona è stata segnata dal naufragio di una nave di schiavi nel 1700 I suoi abitanti hanno infatti una fisionomia molto diversa da quella tipica del resto del paese, sono più alti e praticamente neri. C’è sempre musica per le strade e le persone sono cordiali e sorridenti. Sulla spiaggia l’atmosfera è caraibica, ci sono un sacco di chioschi lungo la strada dove la sera ci si può fermare per bere qualche cocktail con del succo di ananas, o cocco, o altri frutti strani ma succosissimi. Nonostante questo però ci sono alcuni “eccessi” che rendono Atacames anche un po’ pesante. Ad esempio i giovani vedono nei turisti una fonte di guadagno, in ogni cosa, soprattutto attraverso i rapporti umani. Abbiamo visto molti ragazzi flirtare con turiste nord europee. La cosa in sé è molto carina, se non fosse che parlando con la gente del posto abbiamo saputo che spesso l’obiettivo è quello di sedurle (l’uomo “caliente” ha molti punti in più rispetto ai freddi maschi svedesi!) per poi farsi prestare soldi che non torneranno, o addirittura sposarle per avere soldi, documenti e un passaggio per l’Europa, vista come paradiso economico e regno del lusso. Ovviamente l’amore e soprattutto la fedeltà in questi “affari’ c’entrano poco… È una pratica abbastanza comune in quei posti e fa capire che se la voglia di andarsene è così tanta non bastano dei chioschi, la salsa e il merengue a rendere vivibili quelle zone.