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Mille aziende ammesse all’intesa

Post n°2 pubblicato il 22 Novembre 2007 da sardinelmondo

Mille aziende ammesse all’intesa [Regione]

Chiariti i passaggi dell’armistizio col Banco, chi ha pagato dovrebbe restare fuori dall’accordo

Decimoputzu, i serricoltori non si fidano e continuano l’occupazione

SASSARI. Scongiurato il crac per molti contadini e pastori, è il momento delle valutazioni. Dopo l’intesa sui piani di rientro dall’indebitamento, si succedono nell’isola pareri e giudizi, spesso alternati con nuovi elementi di analisi. Un primo aspetto, non secondario, l’ha messo in evidenza lo stesso assessore regionale fornendo dettagli sull’accordo.
Le aziende con un contenzioso che le oppone al Banco di Sardegna sono un migliaio, 1022 per l’esattezza. «Saranno loro a beneficiare della svolta che si è resa possibile martedì a Roma», ha precisato l’amministratore. L’intesa non riguarda, invece, altre 3.550 in difficoltà che hanno pagato e non rischiano azioni esecutive. L’assessore ha ricordato l’impegno della Regione per risolvere il dramma nato da una norma non notificata all’Ue e perciò dichiarata illegittima. Martedì Soru aveva parlato di un’operazione da 118 milioni. Ieri Foddis non si è sbilanciato oltre, spiegando che il Banco «deve valutare con attenzione le posizioni di ciascuna azienda e solo dopo questa verifica stabilire l’importo complessivo». «Come primo intervento inviteremo la Sfirs ad acquisire i crediti - ha aggiunto -. La Finanziaria regionale dovrà poi valutare come intervenire e se chiedere l’impegno di eventuali altri partner». L’assessore ha infine rammentato come l’intesa porterà «a un abbattimento del capitale e alla rimodulazione degli interessi». Ma ha poi sottolineato che «gli aspetti tecnici e operativi dell’operazione saranno oggetto di un altro incontro, quando verranno definiti gli importi da parte del Banco». Per rimarcare infine la necessità di «assegnare i debiti ristrutturati a ciascuna azienda sulla base delle sue capacità e dopo aver consentito una ripresa della produzione che permetta i pagamenti». Non si rischierebbe comunque l’ipotesi di ricadere in un «aiuto pubblico». Per due motivi. Primo: la rimodulazione dei crediti verrà fatta dalla Banca. Secondo: non è previsto l’acquisto dei debiti tramite una operazione di cartolarizzazione, con la copertura cioè tramite emissione di obbligazioni.
L’accordo a tre (ministero-Regione-banche) è stato comunque accolto con molta prudenza e notevole cautela da tanti fra i diretti interessati. In particolare a Decimoputzu, dove continuerà l’occupazione del municipio iniziata il primo ottobre. Nel paese, balzato all’attenzione nazionale grazie allo sciopero della fame e al sostegno offerto da Beppe Grillo e Altragricoltura, sono in parecchi a voler vedere i contenuti esatti dell’intesa prima di tirare davvero un sospiro di sollievo per la fine di ogni pericolo. Sempre confermata inoltre l’adesione degli iscritti al movimento al corteo in programma a Roma il 1º dicembre. «Mi hanno fatto sapere che andranno avanti fino a quando non avranno notizie certe», ha detto all’Agenzia Italia il sindaco di Decimoputzu, Gianfranco Sabiucciu. Il primo cittadino si è detto «dispiaciuto» per non essere stato invitato ieri mattina a Cagliari in occasione della conferenza stampa dell’assessore all’Agricoltura e di essere stato costretto «ad arrancare» per avere notizie sulla svolta di avantieri.
Il governo nazionale ha intanto approvato l’ordine del giorno a firma dei deputati di Forza Italia Giovanni Marras e Salvatore Cicu, che l’hanno definita «una vittoria importantissima»: la rateizzazione in 14 tranches annue consentirà un nuovo cammino di credibilità e continuità alle imprese. Maria Celeste Nardini e il responsabile del Dipartimento Agricoltura di Rifondazione comunista, Fabio Barcaioli, hanno espresso soddisfazione per l’accordo al ministero.
«Il governo nazionale deve mantenere tutte le promesse fatte per risolvere la questione già nella Finanziaria con una commissione di tre esperti che presenterà una serie di soluzioni entro il 31 luglio 2008», ha quindi rilevato il deputato di An, Bruno Murgia. Il quale ha ricordato che, comunque, fino a quella data dovrebbero essere sospesi tutti i giudizi pendenti, le procedure di riscossione e recupero, le esecuzioni forzose nei confronti degli imprenditori agricoli. (pgp)

Fonte La Nuova Sardegna

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