LA VITA COS'E'???

L'addio a Melissa tra lacrime e rabbia


A Mesagne tantissimi ragazzi,presenti anche Monti e ministrimesagne (brindisi)Lacrime, dolore ma anche la forza di andare avanti e la voglia di reagire tutti insieme contro l’illegalità e la violenza insensata che ha stroncato una giovane vita innocente. Sono queste le emozioni che trasparivano dai volti e dalle parole delle persone che oggi a Mesagne hanno partecipato ai funerali di Melissa Bassi, la ragazzina uccisa nell’attentato di sabato scorso dinanzi alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi.
Il dolore era negli occhi e sui visi delle oltre 10.000 persone che hanno riempito la chiesa madre e le due piazze vicine dove sono stati montati due maxi schermi per seguire la cerimonia. C’era dolore e commozione anche sul volto del presidente del consiglio, Mario Monti, che ha anticipato il rientro dagli Stati Uniti per partecipare ai funerali e su quello dei ministri e degli altri rappresentanti delle istituzioni presenti in chiesa. Ma la forza e la consapevolezza che una comunità unita può battere la violenza è emersa dalle parole che i genitori di Melissa hanno affidato ad un amico che le ha lette in chiesa a conclusione della cerimonia e che erano dedicate in gran parte a ringraziare il Papa, i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, e «le migliaia di giovani che in questi giorni hanno voluto testimoniare il loro dolore e la loro vicinanza organizzando manifestazioni spontanee in molte città italiane».La forza era pure nel lunghissimo e commosso applauso che ha accompagnato l’uscita della bara bianca dalla chiesa e che, in modo insolito, è ripreso con forza e ha accompagnato l’uscita anche dei rappresentanti delle istituzioni, a cominciare dallo stesso Monti che, lasciando Mesagne, ha parlato del grande dolore provato. Monti si è detto «impressionato molto positivamente» per avere visto «una città, dei giovani e una popolazione di grande forza e compostezza, che ha voglia di reagire». Alla cerimonia ha partecipato il padre di Melissa, ma non la mamma che, ancora sotto choc, è ricoverata in ospedale. Sulla bara bianca, ricoperta di fiori, era posato un cuscino rosso a forma di cuore e la foto di Melissa sorridente così come nelle altre foto affisse sulle mura dei palazzi attorno alla chiesa. Sotto la navata laterale, erano raccolte le compagne di classe della ragazzina uccisa: indossavano tutte una maglietta bianca sulla quale hanno scritto a mano, loro stesse, «Melissa, resterai sempre nei nostri cuori». Sono state loro che all’uscita del feretro, prima di allontanarsi piangendo, sul sagrato hanno liberato in aria palloncini bianchi per ricordare l’innocenza della loro compagna.A loro e alle centinaia di ragazzi presenti si è rivolto nell’omelia il vescovo di Brindisi, Rocco Talucci, quando ha detto ai giovani: «Non maledite nessuno per rabbia e abbiate fiducia, il mondo cattivo può essere sconfitto». Poi si è rivolto a chi ha ucciso: «Costituitevi - ha detto - meglio una punizione della giustizia umana che rimanere in una falsa libertà». Le ultime parole sono state quelle dei genitori di Melissa rivolte alle altre ragazze rimaste ferite nell’attentato e in particolare a Veronica, la più grave tra loro, alla quale hanno augurato una rapida guarigione. Poi, Massimo e Rita Bassi si sono rivolti attraverso il messaggio, letto in chiesa, a «tutta la gente per bene e laboriosa che da sabato ha pronunciato il tuo nome, Melissa». «Non lo ha pronunciato sicuramente - hanno detto infine - colui che ha quelle mani assassine che hanno spezzato i tuoi sogni».