LA VITA COS'E'???

la tragedia di Genova


 
 Prima la notizia, arrivata in piena notte a pressocchè tutti i piloti. Poi lo sconcerto: "Qullo che è successo è incredibile, impensabile, inspiegabile. Stiamo ancora cercando di capire come possa essere accaduto". Sono sotto shock i piloti, non solo quelli di Genova che sono riusciti a salvarsi e si sentono mircolati.Tutti oggi si interrogano, tutti coloro che ogni giorno, in ogni porto d'Italia,si occupano delle difficili e spesso delicate manovre di ingresso e uscita, con colossi come la Jolly Nero, la portacontainer che ieri sera poco dopo le 23 ha urtato contro la palazzina piloti del porto di Genova, causandone il crollo.Il bilancio provvisorio parla di 7 vittime, 4 i feriti (due dei quali gravi), mentre si cercano ancora 3 dispersi. Al lavoro le squadre "Sar" (Search and Rescue) della Capitaneria di Porto e dei Vigili del Fuoco, a cui si sono aggiunti i palombari del Gos, il gruppo operativo subaquei , della Marina Militare, partiti dalla Spezia. La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo plurimo. Ma cosa puo' essere accaduto? Perchè la nave, invece che uscire dal porto, di fatto ci è "entrata"?"Ce lo chiediamo tutti - racconta a Panorama.it un pilota, che chiede di restare anonimo – Certo, è molto probabile che ci sia stato un blocco dei motori, anche perchè la portacontainer aveva la poppa in uscita ed era assistita, nella manovra dai rimorchiatori". "La prima cosa che abbiamo fatto - racconta ancora il pilota - è stato chiamare al cellulare i nostri colleghi: io stesso, pur non lavorando a Genova, ho telefonato. Per fortuna due di quelli che conosco meglio erano a casa". Non ce l'ha fatta, invece, Michele Robazza, 47 anni, originario di Livorno. Con lui sono morti anche due militari della Capitaneria di Porto, Davide Morella, 33 anni di Bisceglie, e Daniele Frantantonio, 30 anni, di Rapallo, in provincia di Genova.I piloti di Genova, i "sopravvissuti", non parlano perchè sconvolti. Le linee telefoniche sono interrotte anche nella sede distaccata della Capitaneria di Porto del capoluogo ligure. Ma negli altri porti italiani si continua a lavorare oggi, in silenzio: tutti pensano a quanto accaduto a Genova. Lo pensano anche a Ravenna e Savona, così come a Livorno e Civitavecchia, e non solo. Ma pochi vogliono parlare. Tutti si interrogano: "Abbiamo controllato anche noi i tracciati col radar: la Jolly Nero procedeva ad una velocita' bassissima. Quello che è successo è incredibile, una tragica fatalità" commentano da Ancona.