Satine Rouge

Questione di mentalità


Quando si parla di tolleranza rimango sempre perplessa.Non perchè non sia d'accordo sul concetto che si tenta di esprimere, ma perchè io trovo che non sia il modo corretto di esprimerlo.In genere, si parla di tolleranza in riferimento al razzismo, o più in generale alla discriminazione, come antitesi di questo concetto.Solo che nel momento in cui si dice "io sono tollerante con chi è diverso da me, per razza, religione, orientamento sessuale" e tutto quanto può venire in mente, già, implicitamente, si esprime il fatto di fare un distinguo, notando l'esistenza di queste caratteristiche diverse.Il problema non è la consapevolezza della diversità, in quanto la diversità è la base dell'esistenza di ogni essere (non esiste una persone che sia uguale ad un'altra), bensì il porsi il problema di tale diversità, non solo nel considerarla elemento discriminatorio, ma anche nell'esprimere la propria non - discriminazione.Mi spiego meglio con un esempio, tanto stupido quanto, spero, chiaro.Io ho i capelli castani e gli occhi scuri. Al mondo ci sono persone bionde con gli occhi azzurri. Io sono perfettamente consapevole dell'esistenza di tali persone con queste caratteristiche fisiche diverse dalle mie, ma non mi pongo certo il problema di dover esprimere la mia tolleranza nei loro confronti. Se facessi una cosa del genere, verrei presa per una malata di mente, come minimo.Ecco quello che volevo dire: l'antitesi alla discriminazione, non è la tolleranza (che, oltretutto, mi dà l'idea di una sopportazione forzata), bensì il non porsi il problema, pur essendo consapevoli dell'esistenza delle differenze.