Satine Rouge

Giacca, cravatta e crema depilatoria


Vorrei ora fare alcune considerazione sugli uomini del ventunesimo secolo, cioè le tipologie di maschio esistenti al nostro tempo.Giusto per capire un po’ cosa c’è in giro, cosa si può cercare, quali sono i metodi migliori per andare a caccia di un partner e uscire finalmente dalla inesorabile condizione di single. Inizierei le mie considerazioni da esperienza diretta, maturata nel corso di una delle mie giornate di psicoterapia, ovvero di una delle tante volte che sono stata a fare shopping a Orio Center.Per chi non abitasse in zona, sappiate che Orio Center, di fronte all’aeroporto di Bergamo, è il centro commerciale più grande che io conosca, forse il più grande d’Italia.Praticamente come fare una seduta di terapia con Sigmund Freud in persona.Ma non divaghiamo.Durante questa mia gita, ho avuto modo di incrociare un tipo che meritava una certa attenzione: in parole povere, un figo notevole.Fa parte della categoria che io definisco i “precisi”.Non in senso dispregiativo, chiariamo subito.Il tipo in questione aveva capelli di lunghezza normale, occhiali da intellettuale, lineamenti fini e giacca e cravatta.Ecco, vorrei soffermarmi soprattutto su questo ultimo elemento.Ho la vaga impressione che i maschietti del giorno d’oggi non amino molto questo tipo di abbigliamento, associandolo forse a manager rampanti o vecchi avvocati, con disprezzo.Molto meglio i pantaloni di quattro taglie più grandi con il cavallo a livello del ginocchio, naturalmente così pieni di strappi e buchi da far invidia a una rete da pesca, e una t – shirt aderente con fantasia mimetica. E magari anche i capelli rasati.Eh già. Proprio molto meglio. A pensarci vedo i sorci verdi.Io invece credo che l’uomo in giacca e cravatta acquisti un numero infinito di punti.Non riesco ad associarlo ad un’immagine noiosa, al contrario, lo trovo estremamente sexy e arrapante.Chiedo scusa, mi sono lasciata prendere la mano.Intendo che vedendolo in giro fa la sua porca figura (e andandoci in giro insieme è ancora meglio!) e, quando si torna a casa, tolta la sua immagine precisa, cioè tolte giacca e cravatta, io immagino sempre che si nasconda…OK, la smetto.Per restare negli esempi pratici (e soprattutto per cambiare discorso), lo stesso giorno ho incrociato un’altra tipologia di maschio del 2000, quella che io definisco “figo griffato”. Questo è in senso dispregiativo, ve lo chiarisco subito.Indossava un giubbino rosa shocking di una nota firma considerata giovane e trendy. Ora, già il colore personalmente mi rendeva difficile identificarlo come appartenente alla categoria dei maschi (ho più di qualche dubbio in proposito, devo ammetterlo), poi quella scritta enorme che campeggiava su tutto il giubbino, mettendo in bella evidenza la firma alla quale apparteneva (e, di conseguenza, i soldi che era costato) mi sembrava…come dire…una tamarrata senza confini, giusto per usare un eufemismo.Il problema è che questi “uomini” pensano davvero di essere i tipi ai quali tutte le donne cadono ai piedi, perché mostrano il loro essere alla moda e il fatto di poterselo permettere da un punto di vista monetario.Personalmente li trovo un po’ patetici, ma la cosa peggiore è che esistono davvero donne che cadono ai loro piedi.Credo che l’emblema di questi pseudo – uomini sia costituito da una creature mediatica che a me fa venire i conati, ma che, se continua ad essere sulla cresta dell’onda, evidentemente a qualcuno piace, anzi a più di qualcuno.Mi duole perfino parlarne, ma il dovere di cronaca me lo impone.Si tratta di Costantino, una persona che spende mensilmente dall’estetista più o meno una cifra corrispondente al prodotto interno lordo della Croazia. E per vestirsi spende quanto quello della Germania.Questo personaggio è il prototipo di una generazione di maschi che passano metà delle loro giornate in palestra per farsi i muscoli e contemporaneamente mostrare i loro bicipiti scolpiti alle frequentatrici della stessa palestra e l’altra metà dall’estetista a farsi lampade abbronzanti, cerette, pulizie del viso.Si spalmano ogni giorno con almeno una decina di tipi di creme diverse, quella per la notte, quella per il mattino, per il pomeriggio, per la sera, per ammorbidire la pelle, per spianare le rughe e chi più ne ha più ne metta.Non dico di essere una sostenitrice della teoria "l'omo ha da puzzà", ma nemmeno che spenda più di me in prodotti cosmetici.Invece, la sera, quando devono uscire, impiegano due ore per decidere cosa indossare, scegliendo i capi più trendy del loro fornitissimo guardaroba, naturalmente stando ben attenti a non sbagliare un abbinamento.Mettono quintali di gel e tonnellate di profumo, fondotinta per uniformare il colorito ottenuto con la lampada facciale, e lucidalabbra.Sapete una cosa?Quando sentirò il desiderio di uscire con una persona così, diventerò lesbica.