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l'isola


  
  Il vento correva ad una velocità impressionante,che l’uomo con tutta la sua esperienza temeva di non essere in grado di governare la barca,che sembrava corresse da sola. Guardò gli alberi sulla riva piegarsi e qualcuno spezzarsi sotto l’impeto di quella furia Ebbe per la prima volta paura del mare Le onde toccavano il cielo e sembrava una eternità il loro ritorno in acqua,tanto erano alte;aveva l’impressione che volessero lasciare per sempre quell’involucro che le imprigionava, “io ti amo..”ripeteva come un imbecille alla ragazza guardandola fisso negli occhi come per leggerne i pensieri “io ti amo..! ed è bellissimo” Dove era finita tutta la sua esperienza ? I segnali erano stati inequivocabili :la sua caparbietà ,la volontà di mettersi in gioco,e quella isola che sembrava un paradiso messo in terra per dannare la sua anima Doveva spingersi sempre più avanti persuaso dalla necessità di lasciare quel porto dove tutto era scontato,fatto di una quotidianità, di lasciarsi andare,pregno di un consumarsi e consumare ore e giorni . Si sentiva ancora giovane,forte ,pieno di entusiasmo e a sessant’anni era pronto a ricominciare una nuova vita .. Sentiva le onde battergli i fianchi e un bruciore strano salirgli al petto,lo stomaco gli doleva come non gli era mai successo. S’aggrappò alle lenzuola in un estremo tentativo di non rinunciare. Doveva farcela! Si fece trascinare dalle onde a peso morto ,conosceva la pericolosità del momento Un ultimo sforzo…”finalmente!” gridò accasciandosi sulla sabbia. “io vado.vado!…che cazzo ci stò a fare qua ?,hai insistito troppo … sai può capitare alla tua età…non prendertela più di tanto,e non fare quella faccia…non mi dire che è la prima volta..” Giovanna entrò nella stanza Si guardò intorno Vide il posacenere svuotato e capì. L’uomo era alla finestra ,sembrava ansimasse tanto respirava velocemente e profondamente….o singhiozzava? Gli passò una mano tra i capelli ispidi e corrosi dalla salsedine e con l’indice seguì quel profilo ; “era bello!” Guardò quelle rughe profonde e per un attimo gli sembrarono sentieri ,i loro sentieri,i loro anni insieme,il loro tempo. Scoppiò in un pianto liberatorio ..guardando il porto così lontano… “nessuno approderà sulla nostra isola “ pensò.  carlo battimellida:ORGOGLIO E SCUORNOilmio libro.it