PIU' DEI TRAMONTIPiù dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa inassoluto è una donna in rinascita.Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.Che uno dice: è finita.No, finita mai, per una donna.Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo chetida la morte o la malattia.Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocandol'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio chea scuola.Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderàdeciderari se sei all'altezza o se ti devi condannare.Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.E sei tu che lo fai durare.Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci con un uomo; chesei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessunoperché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.Peggio: se ci rimani presa in mezzo, tu, poi soffri come un cane.Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuolecambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io stobene così. Sto bene così, sto meglio così!"E il cielo si abbassa di un altro palmo.Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali ePasque.In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima; ed è passato tanto tempo, cenehai buttata talmente tanto di anima, che un giorno cominci a cercartidentrolo specchio perché non sai più chi sei diventata.Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che haiguardato giù ed avevi i piedi nel cemento.Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nellatua solitudine.Ed è stata crisi. Ed hai pianto.Dio quanto piangete!Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi inunastrada affollata, alla fermata del metro, sul motorino.Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perchél'aria buia ti asciugasse le guance?E poi hai scavato, hai parlato.Quanto parlate, ragazze !Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metriche dia un senso al tuo dolore."Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forsepazza?"Se lo sono chiesto tutte.E allora vai avanti, giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, aquattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli.Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta inmille coriandoli, che ricomincerai.Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che latrascineràsempre avanti.Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tuanuovate.Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come undiesel.Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa.E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o daltaglio dei capelli.Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo digridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un frescoricciolobiondo.Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti : il cantiere è aperto.Stiamolavorando per Voi. Ma soprattutto per noi stesse".Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grandemeraviglia.Per chi la incontra e per se stessa.E' la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti.Jack FollaDF
Rileggendo qua e là ..
PIU' DEI TRAMONTIPiù dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa inassoluto è una donna in rinascita.Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.Che uno dice: è finita.No, finita mai, per una donna.Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo chetida la morte o la malattia.Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocandol'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio chea scuola.Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderàdeciderari se sei all'altezza o se ti devi condannare.Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.E sei tu che lo fai durare.Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci con un uomo; chesei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessunoperché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.Peggio: se ci rimani presa in mezzo, tu, poi soffri come un cane.Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuolecambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io stobene così. Sto bene così, sto meglio così!"E il cielo si abbassa di un altro palmo.Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali ePasque.In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima; ed è passato tanto tempo, cenehai buttata talmente tanto di anima, che un giorno cominci a cercartidentrolo specchio perché non sai più chi sei diventata.Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che haiguardato giù ed avevi i piedi nel cemento.Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nellatua solitudine.Ed è stata crisi. Ed hai pianto.Dio quanto piangete!Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi inunastrada affollata, alla fermata del metro, sul motorino.Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perchél'aria buia ti asciugasse le guance?E poi hai scavato, hai parlato.Quanto parlate, ragazze !Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metriche dia un senso al tuo dolore."Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forsepazza?"Se lo sono chiesto tutte.E allora vai avanti, giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, aquattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli.Un puzzle inestricabile. Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta inmille coriandoli, che ricomincerai.Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che latrascineràsempre avanti.Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tuanuovate.Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come undiesel.Parte piano, bisogna insistere. Ma quando va, va in corsa.E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande.Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o daltaglio dei capelli.Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo digridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un frescoricciolobiondo.Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti : il cantiere è aperto.Stiamolavorando per Voi. Ma soprattutto per noi stesse".Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grandemeraviglia.Per chi la incontra e per se stessa.E' la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti.Jack FollaDF