Continuano gli acquisti sulle Borse americane, ogni giorno vengono ritoccati i massimi storici, i dati macro provenienti dalle due diverse sponde dell'Atlantico sono risultati decisamente deludenti, eppure il mercato non ne vuol sapere e continua a crescere.
Andiamo con ordine, nella notte la “solita” seduta boom della Borsa giapponese, l'indice principale, il Nikkei 225 ha guadagnato il 2,29% tornando sopra una quota psicologica importante come i 15.000 punti, non accadeva dal 28 dicembre 2007!!! Negli ultimi 6 mesi il Nikkei 225 è salito del 70,97%, per la Borsa nipponica sembra di essere tornati agli anni '80.
Poi, però, albeggiava in Europa ed era il giorno dei Pil, veniva reso noto infatti il Prodotto Interno Lordo dei vari Paesi dell'Eurozona, l'attesa era spasmodica proprio perché qualcuno temeva il peggio … ed in effetti … Non se ne salvava uno, tutti sotto le stime, La Francia, in questo primo trimestre, ha fatto registrare ancora un -0,2%, l'Italia un -0,5% e la Germania è riuscita a salvare il segno più, ma solo per un soffio (+0,1%), un dato comunque inferiore alle attese (+0,3%).
Insomma pur essendo ormai abituati a dati negativi per quanto riguarda il Vecchio Continente, riescono sempre ad essere peggiori delle attese.
La sola speranza, a questo punto, rimaneva Wall Street, ma i dati macro, comunicati come al solito un'ora prima dell'inizio delle contrattazioni, deludevano gli investitori, l'indice Empire State Manufacturing di New York è tornato negativo (-1,4) e la produzione industriale è calata dello 0,5%, a questo punto sembrava proprio che avremmo dovuto assistere ad una seduta di realizzi.
Ed in effetti la seduta, a New York cominciava in territorio negativo, ma ben presto, gli indici a stelle e strisce azzeravano le perdite e cominciavano una cavalcata che sembrava inarrestabile.
Venivano superati limiti importanti, i 15.300 punti per il Dow Jones (DJI: - ) , i 1.660 punti per lo S&P500 e i 3.475 per quanto riguarda il Nasdaq.
Ma, proprio in quel momento (siamo alla fine della mattinata newyorkese) il trend si invertiva e si tornava in prossimit della parit , ed infine, nuovo cambio di rotta, e nell'ultima ora di contrattazione hanno prevalso nettamente ancora i “Buy”.
Insomma non c'è notizia negativa che tenga, il mercato può traballare, ma alla fine sale.
Seduta nerissima per Apple (NasdaqGS: - ) dopo che si è venuti a conoscenza che investitori importanti hanno risotto la propria quota nella societ .
Il calo di Apple, però, è stato compensato dal rialzo di Google (NasdaqGS: - ) che ha annunciato importanti notit riguardanti la musica, oltre a comunicare che i dispositivi che utilizzano Android sono più di 900 milioni.
Dow Jones (+0,40%) ancora un nuovo record storico per American Express (+1,78%), a seguire JP Morgan (Other OTC: - ) (+1,71%) su valori che non faceva registrare dal maggio 2007, quindi Procter & Gamble (NYSE: - ) (+1,52%) in netto recupero dopo il crollo del 24 aprile scorso.
Torna a scendere Hewlett Packard (NYSE: - ) (-2,56%), prese di profitto per Chevron (-1,59%) e momento no per Alcoa (-0,70%).
S&P500 (+0,51%) quinto rialzo di fila, ed oggi con ottimi volumi, per Bristol-Myers Squibb (+5,05%), bene anche Ford (NYSE: - ) (+2,80) che beneficia della giornata positiva, ad ogni latitudine, per il settore e Citigroup (NYSE: - ) (+2,50%) arrivato su quote che in altre occasioni si sono rivelate veri e propri sbarramenti.
Sul fondo Schlumberger (-1,54%), Apache Corp (NYSE: - ) . (-1,37%) e Baker Hughes (-1,22%).
Nasdaq (+0,26%) rimbalza dopo i recenti cali Cognizant (+3,29%), ma a dare una mano all'indice tecnologico sono soprattutto Google (+3,25%) e Yahoo (NasdaqGS: - ) (+2,63%).
Sul fondo due titoli in piena crisi, Randgold Resources (-3,58%) ed Apple (-3,38%), si tratta invece di prese di profitto per Regeneron Pharma (-3,07%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro Autore: