Spigolature

Pranzi di lavoro.


Odio i pranzi di lavoro.Soprattutto perché si parla di lavoro. A pranzo? Ma allora durante il lavoro si dovrebbe parlare di ricette, e magari farsi due uova al tegame. Ma ci siete mai stati a un pranzo di lavoro? Dunque, vediamo il menu. Due spaghetti, ma proprio due, contati. Avevo chiesto al cameriere se poteva servirmene un altro con la promessa che per non rimpinzarmi troppo avrei saltato il secondo. Mi ha guardato male. E anche i colleghi. Uno mi ha fatto: “Sei sempre il solito esagerato, pensi sempre a mangiare.” E poi è arrivato il secondo. Una insalatina (vale a dire 4 foglie di lattuga), una fettina di formaggio o almeno quello che a me è sembrato formaggio, anche se dal sapore somigliava più a una crema da barba. Non ricordo se c’era il pane, con tutte quelle portate non riesco a ricordarmi tutto. La mia impressione è che per partecipare ai pranzi di lavoro bisogna avere il beneplacito del dietologo. Uno dei miei colleghi è un veterano di questi pranzi, ha perso 20 kg in un mese. Ma a quest’ultimo simposio vedevo che ogni tanto si chinava sotto il tavolo per raccogliere una volta una forchetta, un’altra il tovagliolo… poi ho capito: si infilava sotto il tavolo per addentare di nascosto il panino con la porchetta che si era portato da casa e che si era messo in tasca. Beh, che dire, se volete fare una dieta andate ai pranzi di lavoro, risparmierete parecchi soldi.