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Il marchesato di Margherita


nel 1296, la figlia di Amedeo V, Margherita, andava sposa a Giovanni marchese del Monferrato il quale le faceva donazione di un'ipoteca di lire trentamila sui castelli di Lanzo, Ciriè e Caselle.Alla morte del marchese, avvenuta nel 1305, Margherita, che non aveva eredi, si trovò signora di un piccolo stato del quale aveva anche la giurisdizione e il governo, e che affidò in gran parte al padre Amedeo V.Intanto, in attesa di Teodoro Paleologo, successore del marchese mandato a chiamare da Costantinopoli, nuove guerre si accesero: Filippo d'Acaia occupò le terre della Stura e le basse valli dominio dei Baratonia, non giungendo però fino a Lanzo. Il 14 marzo 1305 il consiglio del Monferrato, presieduto da Manfredo di Saluzzo, assegnò a Margherita le castellanie di Lanzo, Ciriè e Caselle, riservando il diritto di riscattarle mediante il pagamento delle trentamila lire donate e da quel giorno la marchesa prese a considerarsi come la sola e vera signora del luogo.A questo punto il vescovo di Torino Tedisio cercò di rivendicare gli antichi diritti, lanciando un interdetto su Lanzo e i suoi abitanti. La contesa fu composta nel 1309 tramite un accordo con cui il vescovo cedeva i suoi diritti temporali su Lanzo e valli, ricevendone in cambio le decime delle parrocchie di Lanzo, Usseglio, Ala e altri paesi.Nel 1313 fu convenuto tra Filippo d' Acaia e Amedeo V di Savoia che, mentre Lanzo doveva restare dominio del ramo principale della casa, Viù con la sua valle sarebbe stata possesso degli Acaia i quali, in seguito, cedettero quelle terre mediante compenso ad Amedeo VI. Nel 1347 durante l'imperversare in Piemonte della guerra fra i Savoia, gli Acaia, il Monferrato, Saluzzo e Milano, il castello di Lanzo si dotò di nuove armi di difesa: a questo riguardo fu la stessa Margherita che, preoccupata per l'integrità del suo piccolo dominio, ordinò per la fortezza di Lanzo quattro piccoli cannoni atti a lanciare sassi o palle di piombo. Questi "schioppi", fabbricati da tal Ugolino di Chatillon, furono tra le prime armi a polvere prodotte in Piemonte.