Una volta sui posti di lavoro, fabbriche o uffici che fossero, al Lunedì mattina ci si scambiava le battute sulle partite della domenica e sui rigori dati o non dati e sui gol in fuorigioco, da qualche mese a questa parte invece la domanda ricorrente è: “hai sentito cosa ha detto ieri Brunetta?”. Eh sì, perché il ritmo delle esternazioni del nostro ministro è ormai incessante. Sembra che la sua principale preoccupazione sia ingiuriare i dipendenti pubblici, prendersene gioco, dileggiarli e provocarli. L’ultima sfornata è che secondo Lui tutti i lavoratori del pubblico impiego si vergognerebbero di confessare ai propri figli il loro lavoro. Sono un dipendente pubblico e non ho mai avuto nessun problema, né con i miei figli né con altri, di dire quale fosse il mio lavoro.
Ci sono un po’ di cose però di cui effettivamente ci sarebbe da vergognarsi e provo ad elencarle:
- ci sarebbe da vergognarsi ad avere un ministro della funzione pubblica che predica bene (si fa per dire) ed ha razzolato e razzola malissimo. Perché va bene fare le campagne contro i fannulloni ma perché non dice che da Parlamentare Europeo ha partecipato a poco più della metà delle sedute e che se fosse sceso a poco meno avrebbe perso la metà della sontuosa indennità? perché non dice che continua a percepire la doppia indennità da ministro e da parlamentare, incarico dal quale si prende ben guardia dal dimettersi?
- Ci sarebbe da vergognarsi se, magari facendo qualche piccola indagine, venisse fuori che è vero che è diminuito il numero di giorni di malattia presi dai dipendenti pubblici ma che nello stesso tempo è cresciuto il numero delle persone che, per non perdere anche quei 10 – 15 euro al giorno tolti dal nostro bravo ministro a chi è malato, si mette in ferie!
- Ci sarebbe da vergognarsi se da una parte si predicasse, come fa Brunetta, che bisogna premiare il merito e i meritevoli e dall’altra, nelle Amministrazioni governate dal centro destra, si assumessero parte di quelli che erano nelle proprie liste elettorali (vedi Comune di Asti) o se per selezionare i dirigenti invece di fare concorsi pubblici per titoli ed esami si facessero pseudoselezioni dei curricula senza mai pubblicare nè criteri di valutazione né graduatorie dei concorrenti (vedi Provincia di Asti);
- Ci sarebbe da vergognarsi ad avere un ministro (come il nostro) che continua a scagliarsi contro la spesa pubblica dimenticando di dire agli Italiani che negli anni in cui il debito pubblico del nostro paese si gonfiava a dismisura (gli anni ’80 e i primi anni ’90, quelli della stagione dei pentapartiti di Craxi, Andreotti, Forlani, DeMichelis ecc) Lui era uno dei più ascoltati consiglieri economici del Partito Socialista insieme ai suoi colleghi Tremonti e Sacconi;
- Ci sarebbe da vergognarsi a sentire il Presidente del Consiglio dire che la sua ricetta sull’ottimismo ha sconfitto la crisi quando cresce continuamente il numero di famiglie che non arriva a fine mese e quando il suo ministro al welfare annuncia pochi giorni prima che la Cassa Integrazione è cresciuta del 525%!
L’elenco potrebbe continuare a lungo ma credo possa bastare a dare un quadro di quante possono essere le cose di cui vergognarsi e credo che riguardino più il ministro Brunetta, e chi la pensa come Lui, che non la massa dei dipendenti pubblici.
Giovanni Pensabene
(dipendente provinciale) |