scardanelli

NEVE


NEVEImperitura immagine della neve che cade, esagono stilizzato di un fiocco di neve. Silenzio ovattato che tutto copre e fa muto, biancore assoluto che annulla i confini del reale, nell’indifferenza di ambiente e di tempo. Quasi un’alleata, tutta la neve che cade: sospende ogni vicenda, parabola, dolore o speranza, protegge luoghi, emozioni e storie. Immagine del contrasto con lo strepitio della guerra, quando il candore sarà travolto dal rosso del sangue, spazzato via dal vortice di avvenimenti atroci e tiranni.C’era Monica, rimasta sola in un paesino vicino a Urbino.Monica che sognava lo sfarfallio di petali bianchi.La sua è storia atroce e meravigliosa, fatta di esclusione, dolore, violenza, ma pure di rapporti veri,più forti del tempo e delle calamità. Per la troppa vita che aveva nel sangue,la neve rimaneva l’unico ristoro per quando sarà la sua ora.La neve presenta l’illusione che,lì sotto, ci sia ancora una possibilità di speranza. Poi, però, arriva il tempo dello scioglimento. E allora non basta più volgere lo sguardo altrove,per non vedere la disperazione umana. È la chiarezza visionaria, l’altra faccia della neve.
                             Pubblicato il 09.02.2012 su www.alidicarta.it                                                             e su www.scrivendo.it