scardanelli

LAURA


PER LAURA - lux renovae là m'apparve, sì com'elli apparesubitamente cosa che disviaper maraviglia tutto altro pensare                                                   Pg XXVIII, 37-39Laura ha scritto un libro di poesia. Lux Renova si intitola. Con influenze tardo-simboliste e crepuscolari, non scevra da cadenze ermetiche, temperate da un'esigenza etica fermissima, ecco che si presenta al lettore una poesia fatta di "cose", esperienze ed immagini nette, vere, pur non senza accogliere in sè la tendenza al tragico doloroso e allo sconfinamento metafisico.E' una voce lieve, leggera, pochissimo bisognosa di appoggi, densa di tanti possibili grandi sviluppi.Ecco allora la citazione dantesca, con la doverosa precisazione che - come è noto - l'ufficio di Matelda, unica abitante permanente del Paradiso Terrestre, è quello di immergere nelle acque del Leté, il fiume che cancellerà anche il ricordo del peccato, le anime che hanno completato la purificazione attraverso le cornici del Purgatorio e poi condurle a bere le acque dell'Eunoé, il fiume che ravviva la virtù. (...)Matelda è, dunque, soprattutto un concetto al quale il poeta ha dato un nome il cui valore ed esatto significato oggi ci sfugge. Taluni critici hanno tentato di interpretare il nome di Matelda, invertendo l'ordine di lettura ed ottenendo in questo modo l'espressione "Ad laetam" o, seguendo la pronuncia, "Ad letam". Matelda diviene, così, "colei che conduce alla beatitudine", ovvero "colei che conduce alla acque del Leté".D'altra parte la caratteristica predominante di questo personaggio è la levità, che contrasta con qualsiasi precisa determinazione. Se il Paradiso Terrestre rappresenta l'età dell'oro dell'umanità, Matelda è la raffigurazione della felicità, dell'umanità in armonia con il Creatore. Matelda conserva la sua levità anche quando spiega: il suo ufficio è un rito che compie nei confronti di ogni anima che abbia compiuto la sua purificazione.Matelda, quindi, fa già parte del grande quadro liturgico che conclude la seconda cantica.La rappresentazione poetica dell'amore cessa di essere una vicenda sentimentale, se pur stilizzata al massimo grado e diventa introspezione. Matelda si inserisce, quindi, appieno nel recupero degli anni giovanili e dell'esperienza dello Stilnovo avviato e concluso nel Purgatorio.Si spiega, allora, l'accostamento ardito, ma fortemente sentito. Laura e la sua poesia sono ispirazione, sono meraviglia, sono la mia Matelda.