scardanelli

Poesia per il figlio di Anna


Vecchie foglie giocavano nel ventoil giorno che ti ha chiamato.Il blu cosmico del tramonto bruciavala città. Capodanno era da pocopassato e Anna si chiedevacosa aspettassi ad arrivare.Dire fare baciaresognare gli occhi tuoi bellisulla riva del suo mare.Presto bambino presto.Di te ha bisogno, è vecchia ormai.Vuole ancora i capelli con la riga in mezzo,ma non riesce a scenderei gradini se non la sorreggi.Ricordi quando andavate sù e giùlungo l'alta scala di ferro,complici abbracciati ed invincibili?Un due tre fante cavalloe re. Tu sei il suo ree lei la tua regina.Ricordi come ti inseguiva Annacon le mani tese?Ma tu non ti ricordi, bambino mio, vero?Non lo puoi ricordare.Pensiero disgraziato,sventurata passioneche ardi di solitudineil cuore matto di Anna!Ma ora siete arrivati,è finita la salita:ecco la porta, la luna, il giardino.Cogli un fiore,su polvere di luna dipingi l'amore,ama Dio e la vita e la morte.Anna non ci è mai riuscita.Tutto quello che ha amatol'ha amato da sola.E adesso Anna se ne vasenza averti conosciuto.Dolci suoni per un istantesono stati sussurri di poesia prima della vita -come di notte una musica                 che da tanto lontano ci chiama.In questo tempo morire non è una meraviglia,ma, di certo, è una meraviglia nascere.Pubblicato su "FIGLI - TUA E' LA TERRA E TUTTO CIO' CHE E' IN ESSA" - POETILANDIA 2007