scardanelli

JOSEPH


 JOSEPH Aveva quell’aria indifferente ed inaccessibile,che riescono ad avere solo i giovani vecchi.Era posseduto dallo strazio dei ricordi, dal cielo muto e fermo come il nero mare in bonaccia.Sapeva che una notte ne conteneva un’altrae conosceva il matto artista del tutto.Una atroce mestizia pareva soffocargli il bel viso emaciato.Sentiva la colpa di esserefiglio cieco e bastardo di Adamo.A volte piangeva e le lacrime erano la cornice di poesie strambe che dedicava all’amore.Amava filosofare a stomaco vuoto,mentre il mare consumava la navee il tempo erodeva le intuizioni.Si suicidò e nessuno capì il perché.Certo il verdetto fu di colpevolezza.Il suo funerale fu un apoteosi di folla- beato chi non sopravvive ai propri cari!Una calma meravigliosa pervadeva il mondo ora che comprese non esserci filosofia dell’Uno.                                 Pubblicato il 30.04.09 su www.poetilandia.com