LE MIE STORIE!!

continua


<<Tutto questo lo so già,>> Pearson le troncò la parola di bocca.<<é stato un'infortunio. Dovranno dare una pensione alla vedova>>S'aggiustò il sigaro, scarabocchiò una firma, quasi lacerando il foglio. La signorina Mildred si chiese quanti giorni furono passati dall'ultima volta che il patologo s'era spazzolato i capelli grigi e ribelli. Sotto il bianco camice da laboratorio vide un panciotto di lana fatto a mano con dei buchi che probabilmente erano stati causati da bruciature d'acidi. I pantaloni grigi senza piega  gli ricadevano sulle scarpe scalcagnate. L'aspetto esteriore di Joe Pearson era oggetto di scherno e di scandalo insieme, all'ospedale delle Tre Contee dalla morte di sua moglie avvenuta dieci anni addietro il suo abbigliamento era sistematicamente peggiorato: Ora a sessantasei anni il suo aspetto rievocava talvolta quello di un vagabondo anzichè quello di un primario di uno dei più importanti reparti dell'ospedale.Firmò l'ultimo foglio e ficcò il fascio con gesto quasi aggressivo, tra le mani della piccola signorina Mildred <<forse adesso mi sarò concesso lavorare un po' sul serio no?>> Il suo sigaro ballanzò su e giù, scaricando la cenere che si sparpagliò in parte addosso a lui e in parte  sul lucido pavimento di linoleum.Pearson era talmente di casa alle Tre Contee da poter ignorare i cartelli di <<vietato fumare>> affissi nei corridoi dell'ospedale. Fece un breve cenno col capo poi scomparve giù nella scaletta che portava al suo reparto nell'interrato.continua..