Albe e tramonti

VENTO DI CARNEVALE


Ho aperto la scatola dei ricordi. Sono passati tanti anni, ma il Carnevale in montagna era molto sentito, e lo e' anche oggi.Si iniziava il giovedi' grasso, e a scuola andavamo vestiti in maschera (che orrore ragazzi ero Arlecchino........ tutte le bimbe con il vestitino da Principessa, Fata, Damina.... io ero Arlecchino....................... ), il pomeriggio i bimbi facevano il giro delle case e raccoglievano caramelle, e altri piccoli doni, soprattutto si spargevano coriandoli ovunque........ e la sera c'era la cena al ristorante con il sindaco.Il sabato successivo si preparava la piazza, si lavavano le pentolone, si piazzavano i trespoli, e si accendevano i fuochi, si metteva su il bollito, e si preparavano le verdure. La domenica infatti era finalmente tempo di Paniccia...... paniccia.......... gnam che buona......In montagna la paniccia e' diversa di paese in paese. Da noi era un minestrone denso di legumi, e patate, fatto con il brodo del bollito, con la pasta grossa e tante verdure in pezzi. Insomma qualcosa per scaldare stomaco e cuore.L'intero paese a mezzogiorno dopo la benedizione aspettava in fila la sua dose di minestrone, chi con le pentole, chi con i secchi, perche' il mestolone della paniccia  voi non potete immaginare quanto e' grande!!!  E i profumo si spargeva per tutte le strade.In pratica ti portavi a casa l'intero pranzo: minestrone, bollito, pane, toma, arance, e vino.Attorno alla piazza si potevano comprare i biglietti della lotteria di paese o scommettere sul peso del gallo, del salame, ecc.Credo che questa sia stata nella mia infanzia una delle poche occasioni - funerali esclusi - dove in piazza c'erano proprio tutti, inclusi magari quelli che se ne stavano un po' in disparte e che uscivano poco, dai bimbi piccoli agli anziani piu' anziani. Non importava che facesse freddo, ci fosse la neve o il sole, ci si riuniva tutti, e la confusione era regina.Dove vivo adesso, fanno la fagiolata, ma passa il camioncino di casa in casa a portarla, e spesso nemmeno si apre la porta. I bimbi in maschera per le strade di paese non ci sono piu', e le chiacchere le danno via solo nei supermercati affollati come sempre di droni umani, di gente che chatta su facebook, o che mette l'ennesima foto.Del passato mi resta il profumo che ti entrava nei vestiti, nei capelli, in auto ed in casa, allora a volte lo volevi magari un po' piu' lieve, ma era bello forte, pungente, deciso, ora ho capito perche': doveva durare per tanto tempo, negli anni, era importante per non dimenticare la bellezza delle piccole cose.Grazie ragazzi.