Albe e tramonti

Irreale


La campagna contro le notizie bufala ha portato alla luce un fenomeno alquanto diffuso che sta toccando veramente ogni aspetto del vivere quotidiano.All'inizio ci siamo affacciati sui social come astronauti su un universo sconosciuto e fantastico dove tutto era consentito, senza filtri, senza limiti, dove tutti potevano dire tutto, e quello sembrava proprio essere il massimo della realizzazione di ognuno.Solo dopo ci si e' accorti che in quel mondo del tutto "astratto" le conseguenze potevano essere insaspettate e reali, e quella felicita' raggiunta subito da un like strappato all'utente distratto, poteva avere il profilo tagliente di un rasoio.Abbiamo quindi accusato la rete di essere ladra della ns identita', di non averci prottetti abbastanza, ma va detto che le informazioni in rete sono diventate parte di noi, e starebbe a noi stessi, vegliare su cosa vogliamo rendere pubblico o no, sui contenuti che vogliamo supportare o no, e anche sul tipo di informazioni che vogliamo avere a disposizione, e quanta superficialita' o approfondimento cerchiamo per le stesse.Non credo basti una campagna insomma anti-bufala, bisogna far passre invece la consapevolezza di quel che scriviamo non perche' sia detto di noi qualcosa, o qualcuno ci metta appunto un like in piu', ma per farci risaltare o meno come persone.Anche se all'apparenza puo' sembrare infatti la rete non e' un cartone animato per adulti consenzienti, non e' un modo parallelo di puro divertimento, a volte ferisce, umilia, uccide, come fosse e forse piu' che fosse vita reale.Lo sapevano bene alcuni uomini del passato che la rete manco la immaginavano ma scrissero....." ne uccide piu' la penna che la spada". Riflettete gente, riflettete.... per favore con la vostra testa, riflettete.