Albe e tramonti

R...


Ciao R. Queste sono le righe che non avrei voluto scrivere mai, non ora almeno. Non ero preparata a perderti, e sto soffrendo molto. Faccio fatica anche a capire quello che vorrei lasciar detto perché, eri un cugino, ma sei stato tanto di più: lo zio che non ho mai avuto, o forse un amico sincero.Non era stata certo facile la tua vita, orfano di padre da ragazzo, una sorella persa piccolissima, non ti sei mai nascosto dietro allo sconforto o alla rabbia. Eri una persona buona dal cuore grande.Noi ti abbiamo voluto bene fin da bambini. Per noi avevi sempre una caramella, o un Gianduiotto, è da allora che ho imparato ad amare i gesti piccoli.C'era di più però ed era quello che facevi di nascosto perché era semplicemente nella tua natura. C'era l'affetto per tutta la nostra famiglia, e per il mio papà che consideravi un fratello.Grazie di tutto. C'era la torta che compravi per noi la domenica di festa. C'era la Juve e le battute tra amici mai pesanti, perché eri uno che sapeva nel caso, sorridere dei una partita finita male.C'eri a Natale quando stavamo a tavola a tirar notte e ti facevano una testa grande così per farti vedere tutto. E non ci hai mai lasciati soli quando il gioco si è fatto duro e abbiamo dovuto affrontare le disgrazie.Mi sto chiedendo come farò a trovare una spalla che possa ascoltare le mie paure con la tua serenità e il tuo sorriso. Il mondo cambia, le persone ci lasciano, ma quante volte ti ho visto spalare la neve per le stradine, o mi passavi a trovare perché andavi a trovare un anziano in Casa Serena. A te piaceva stare tra le persone e l'empatia era sincera, avevi per tutti parole e gesti accoglienti.Oggi sono un po' più serena, in cielo con chi amo, c'è un nuovo santo pronto a proteggermi. A mio figlio ho spiegato che sei volato in cielo e che, con le anime buone, ora sei una stella.Rischiara, se puoi il nostro cammino perché non sai quanto ci sentiamo persi e soli. Siamo un po' come le nonnine che aiutarvi a zappare l'orto, a tagliar legna. Siamo come la Paniccia da amalgamare e da rigirare con infinita pazienza perché non bruci in fondo alla pentola.Siamo come quei giardini che tu curavi per tagliare le erbacce e far spuntare i fiori. Siamo come quelle giornate che cambiano in meglio se si beve insieme un succo al bar. Non sono mica cose scontate. Ci facevi sorridere, e noi eravamo sereni, ora guardiamo il cielo la notte e cerchiamo una piccola stella brillante accanto al profilo di una montagna. Ha le punte rivolte all'insù. Sotto i baffi sorride.Grazie di tutto