Albe e tramonti

Il parchetto dei bimbi


C'è il Covid. C'è da un anno. Ci ha dato alla testa.Accade quindi che i bimbi che hanno rispettato con cura le restrizioni alla vita sociale, che indossano la mascherina relegati nei loro banchetti di scuola, che si sono bruciati le manine con disinfettanti troppo aggressivi per la loro età, siano costretti a vedere la loro scuola chiudere e il parchetto transennato con le strisce di pericolo. E Dad sia. Che importa se a scuola si impara la generosità, il rispetto, la differenza tra sé e gli altri. Vorrei che fosse detta però la verità, da adulti prendiamoci le nostre responsabilità, non lasciamo che loro pensiano di essere la causa del Covid.Siamo stati noi adulti a portare a spasso microbi nei nostri assembramenti serali e festivi, sono stati i nostri comportamenti idioti, e la nostra incoscienza a voler riempire le piazze, e pagano loro.Ma sì in fondo sono bambini... Che importa se non vanno a scuola... Se non vanno al parco... Se non possono più vedere gli amici... Provateci voi a vedere la vostra vita avvolta nel nastro bianco e rosso di pericolo, provate a lavorare con qualcuno che vi bacchetta a distanza perché magari avete solo 6 anni e non ce la fate a seguire una lezione on line... È svilente lo sguardo di un bimbo che un insegnante da lontano non può cogliere. Era necessario? No, non lo era. Almeno non guardate altrove se un bimbo vi domanda cosa avrà fatto di male uno scivolo per essere messo in prigione. Buono spriz a tutti, e zona rossa sia.