S_CAROGNE

Sinnerman


Una di quelle giornate a cui non sai che piega far prendere. Allora non ti resta che venir meno alla tradizione plurisecolare del pranzo eucaristico, esser sicuro di avere adeguata dose di nicotina, fuoco e voglia di perdersi. Ma perdersi è difficile. Ti ritrovi attorcigliato ad ogni angolo su cui ti riesce di posare lo sguardo. Intanto andare in giro col finestrino aperto è già una conquista. Il lettore passa quello che deve. Ultimamente faccio l'amore con Nina Simone. Sinnerman where you gonna run to Where you gonna run to Intorno soliti paesaggi. Ulivi, ulivi e ancora ulivi. Dovesse venir giù un nuovo Diluvio, la colomba verrà qui a strappare col becco un pezzo di pace. Ci stai su ognuno di quegli ulivi, tu. Contorto come ogni ramo. Nessuno si senta solo, qui. L'antropizzazione è arrivata dovunque. Territori interi violentati dal cemento e dall'alluminio anodizzato. Solo in qualche recondito tratturo, la pudica decenza delle antiche divisioni latifondistiche fatta con i sassi strappati alla terra. Ma tu vai, vai. La strada sai già qual'è. Lo sai che ti porterà lì. Well I run to the rock Please hide me I run to the rock Le auto che ti vengono incontro si diradano. Non le nubi alte e sottili che ti immergono nel biancore diffuso di una luce lattea che fa male agli occhi, che crea ombre dai contorni sgranati. Ma tu vai. Sai già che arriverai lì, verso la roccia. Otranto è deserta. Anche il fantasma di Walpole sarà a tavola. Non è così che la volevi? Sì, ma non basta. Continua ad andare. Segui la strada. Don't you see I need you rock Don't let down E' qui che volevi arrivare, lo sapevi. Volevi solo abbracciare la roccia. Volevi sentirne la presenza antica. Vedere come s'immerge. O meglio, come emerge dopo essere stata sabbia. Roccia e mare. E terra color del rame. Il verde ricopre tutto. Una poiana sfrutta le correnti che venendo dal mare s'innalzano a terra e sta ferma nell'aria. Scruta. Piega solo il capo di pochi gradi e poi è un semplice gioco di coda e remiganti. Vorrei essere serpe, ora. Troppo nera per confondersi in quel verde, troppo lucente per evitare che il riflesso sulla mia pelle mi nasconda a quegli occhi assassini, troppo debole per evitare che mi si strazino le carni. So I run to the river it was boilin' I run to the sea it was boilin' Ma non sta bollendo, quel mare. Così calmo che ci vedi le correnti diverse sciogliersi in diverse tonalità dell'azzurro. Così deserto e non ancora sfregiato dalla barbarie stagionale che lo aspetta fra pochi giorni. Se scendi più in basso il cantilenante rumore della debole risacca può farti addormentare. Cespugli di alghe si godono con poca discrezione alcuni momenti di vita terrestre prima che la marea le riconduca ad habitat più consoni. Dai costoni più alti gli scheletri delle torri di avvistamento hanno volto lo sguardo altrove. Non c'è più niente da guardare. Nessun pericolo da temere. Nessuna cristianità da difendere. Please help me lord Dont you see me prayin' E tu che non credi, lo sai che il tuo signore è lì. E oggi si è fatto roccia, mare, poiana assassina. Oggi è mirto, origano e timo, è terra rossa e brezza leggera. E forse allora per un attimo sei riuscito a restare solo. E lo hai capito quando in quell'eccesso di spazio e di aria e di iodio e di solitudine, forse in quell'attimo hai avuto la sensazione che fra tutte le molecole e gli atomi che ti stavano invadendo i sensi è mancato per pochi secondi proprio quello dell'ossigeno. E forse sarà stato per quello che in quei momenti ti è saltato il respiro.