S_CAROGNE

Solo per donne


Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avanteNon saprei dire come sia iniziata la rottura con me stessa. Non sono la sola ad ignorarlo: chiedete a due coniugi quale sia stato il primo tassello del loro matrimonio a creparsi. O ad un ladro quale sia stato il suo primo gabello. O ad un amante il suo primo altarino. E’forse la lontananza da se stesse l’ottavo peccato?  Mea culpa, mea maxima culpaLa verità è nella carne, oltre che nei sacramenti: l’Italia, terra di obesità, opportunità e ualleralà. Si smetta di assolvere tutti, oltre che di condannare il primo che capita. Che poi guarda caso siamo sempre noi stesse. E’ parzialmente sordo chi vive in mezzo al rumore almeno finché lo stesso non deflagra in tutta la sua potenza: sappiate ascoltarvi.  RestartC’è un aspetto misterioso nei principi e nelle fini, nei cominciamenti e nelle dismissioni: non si sa mai quando avverranno e,a dispetto delle apparenze, non sono in alcun modo soggetti alla volontà. La lacrima che ancora non è ruscello non è più pianto sebbene il cammino per l’inferno, andata e ritorno più volte, vada sempre percorso sui ceci. Anche la zucca è un ottimo mezzo di locomozione, per noi contessine decadute. Ironizzate su voi stesse: è un ottimo modo per dedicarvi attenzioni. L’indulto universaleGuardatevi allo specchio: siete diventate una irsuta anima che vaga in ciabatte per il purgatorio. Adesso rimboccatevi le maniche più e più volte e amatevi con dedizione. E’ questo il mio augurio sentito per il 2012: l’alternativa forse non è ancora scritta ma il supplemento di pena sì. A questo punto fatevelo amico.   A tutte le donne in difficoltà auguro di godersi la via crucis. Di arredarsi il tunnel senza sperare nella luce. E soprattutto di ritrovare nella profondità dell’abisso l’amica che è in sé. Con affetto, S.